Lombardia: da Formigoni a Fontana, 30 anni di centrodestra nel segno della provincia

La fascia pedemontana ossatura dei successi ininterrotti dal 1995, cioè da quando il governatore viene eletto direttamente dai cittadini. Il centrosinistra ha sempre puntato su un candidato milanese

Roberto Formigoni, Roberto Maroni e Attilio Fontana

Roberto Formigoni, Roberto Maroni e Attilio Fontana

Milano - Il centrodestra governa ininterrottamente la Lombardia da quando il presidente della Regione viene eletto direttamente dai cittadini, cioè dal 1995. Un governo trentennale che si è incarnato in appena tre nomi in sette elezioni, tuttI espressione della provincia lombarda: Roberto Formigoni da Lecco, Roberto Maroni e Attilio Fontana da Varese.

Al 'Celeste', Governatore dal 1995 al 2013, è legata l'epopea della 'grande Lombardia' e trazione Cl, con Forza Italia architrave della coalizione, quella del buono scuola e della 'libertà di scelta', principio-faro che caratterizza tutti gli aspetti della politica formigoniana, l'istruzione ma anche la sanità. Poi, dopo il ciclone giudiziario che ha messo fine alla carriera politica di Formigoni, è la Lega a guidare finalmente la regione prediletta, con l'ex ministro Roberto Maroni che viene eletto governatore nel 2013. Un altro uomo della provincia, di quella fascia pedemontana sempre fedele al centrodestra, anche adesso che i capoluoghi eleggono sindaci di centrosinistra. Maroni guida il Pirellone per un mandato, blindato da una folta pattuglia leghista in Giunta e Consiglio, poi passa il testimone al delfino e concittadino Attilio Fontana.

Fontana che oggi viene confermato per un secondo mandato, mettendo così le basi per un quindicennio a guida varesina del Pirellone, dopo i 18 anni lecchesi di Formigoni. Provincia protagonista, provincia che si prende i ruoli chiave nelle stanze dei bottoni. Un dato solo apparentemente di facciata, in una regione spesso dipinta come ‘milanocentrica’ ma che in realtà vede 6,8 milioni di cittadini (oltre due terzi del totale) abitare in altre province. E nei confini comunali del capoluogo vivono un milione e 300mila persone: tante, ma i lombardi sono oltre 10 milioni...

Al contrario, il centrosinistra ha sempre puntato sulla milanesità, da Riccardo Sarfatti a Umberto Ambrosoli, da Filippo Penati a Pierfrancesco Majorino. Venendo sempre puntualmente respinto. Come il Terzo Polo, che si è giocato la carta Letizia Moratti, senza sfondare.