Arnaldo Liguori
Arnaldo Liguori
Editoriale e Commento
Editoriale

Inequivocabile violenza

Il principio potenzialmente pericoloso espresso in una sentenza

Il principio potenzialmente pericoloso espresso in una sentenza

Venti secondi sono troppi per reagire a una violenza sessuale. È in base a questo principio che la Corte d’appello di Milano ha assolto un sindacalista accusato di abusi nei confronti di una hostess che si era rivolta a lui per chiedere aiuto in una vertenza sindacale.

Nelle motivazioni dell’assoluzione – che in Italia vengono pubblicate spesso mesi dopo la sentenza stessa – il giudice precisa che l’imputato non ha adoperato “alcuna forma di violenza” bensì “toccamenti repentini, tale da porre la persona offesa in una situazione di assoluta impossibilità di sottrarsi alla condotta”, aggiungendo poi che la donna ha avuto “20-30 secondi” per “potersi dileguare”,

Premesso che esistono studi scientifici che hanno rilevato particolari forme di paralisi momentanea e annichilimento in molte vittime di molestie sessuali, c’è da chiedersi quando, esattamente, dei “toccamenti repentini” a cui è “impossibile sottrarsi” diventino una violenza, dato che in questo caso, per il giudice, di violenza non si tratta. O quanti secondi servono, allora, perché sia tale?

Viene quindi da chiedersi come mai la Corte di Cassazione, nell’ultimo decennio, abbia espresso i seguenti principi.

Primo. Il consenso a qualsiasi atto sessuale deve sussistere nel momento del rapporto e deve permanere per tutta la sua durata.

Secondo. Il consenso prescinde dal comportamento eventualmente provocatorio tenuto in precedenza dalla vittima.

Terzo. Il dissenso deve ritenersi presunto. Perché non sussista violenza sessuale serve quindi un consenso esplicito.

Resta infine da chiedersi se il problema non sia la definizione di “esplicito”. Ma qui per fortuna ci aiuta il dizionario: esplicito significa “espresso con chiarezza e precisione, inequivocabile”. Meglio allora ripetere quell’ultima parola, dentro e fuori dalle aule di tribunale: inequivocabile.