Editoriale

È il metaverso bellezza

La lime? Vecchia. Il pc? Superato. La nuova frontiera della didattica consente, nell’ora di geografia, di passeggiare tra le bellezze di Kathmandu e, in quella di arte, di ammirare la "Notte stellata" di Van Gogh. Ovviamente senza muovere un passo dall’aula. 

Proprio come succede all'Università Cattolica di Milano, che ha lanciato il progetto Metaversity. Lezioni immersive in cui docenti e studenti possono interagire in ambienti virtuali attraverso un avatar e con il solo ausilio di visori.

Tra i nuovi contenuti pare ci sia anche un interessantissimo corso di archeologia scolastica nel quale gli studenti potranno aggirarsi tra sale di cinema stracolme di ragazzi, nastri magnetici con ore di lezioni registrate e lavagne polverose.

Il corso consentirà di imbattersi anche in centinaia di fogli fotocopiati e tenuti insieme da curiose spirali di plastica, ponderosi tomi con mille sottolineature ed evidenziature dei più disparati colori, nonché un tipo particolare di libretto di ridotte dimensioni in cui a ogni esame viene associato un voto e una firma.

Ambienti e strumenti utilizzati dai loro genitori una trentina d’anni fa ma che le nuove tecnologie ormai fanno apparire come reperti di un pleistocene universitario.