Nell'omonimo film di Spike Lee, “La Venticinquesima Ora” è quel tempo sospeso che separa il possibile dal reale, i rimpianti per le occasioni mancate dai rimorsi per quelle sciupate. L'ispirazione del regista newyorchese, tradotta in una grande interpretazione da Edward Norton, ci lascia liberi di immaginare che quell'ora in più, così difficile da trovare nei ritagli del giorno, sia arrivata la scorsa notte, quando alle tre in punto le lancette sono tornate indietro di 60 minuti. Una bolla di tempo per fare ciò che si vuole. Abbiamo davvero dormito un'ora in più, come sentiamo impropriamente asserire dal telegiornale? Molti di noi sì – e non è un beneficio da poco – ma qualcun altro avrà saputo impiegare ancora meglio la sua venticinquesima ora.
Editoriale e CommentoUn’ora in più
Un’ora in più
Le lancette indietro di 60 minuti, il film di Spike Lee e quel tempo introvabile per noi stessi
Potrebbe interessarti anche
Editoriale e Commento
Politica reazione per politica opera
Editoriale e Commento
Milano non è Gotham, ma ci somiglia sempre di più
Editoriale e Commento
Vogliamo sentirci a casa, non in uno showroom
Editoriale e Commento
Le tradizioni di Sant’Ambrogio
Editoriale e Commento
Le promesse da marinaio della ministra