Opera, “terra incognita” per i tram

Il mancato prolungamento del 24 fa discutere (e arrabbiare) i residenti del Comune al confine con Milano

La battaglia del 24. Non l’ha ufficialmente dichiarata, ma poco ci manca, l’ex sindaco di Opera Ettore Fusco (Lega) al Comune di Milano e ad Atm. Al centro del contenzioso il prolungamento del tram, dopo che la tanto sospirata estensione attesa forse da un ventennio, oltre il capolinea del Vigentino, finalmente si farà ma si fermerà all’altezza dello Ieo, l’Istituto europeo di oncologia. Una buona notizia per chi deve raggiungere uno dei centri medici d’eccellenza, che si trova all’estremità sud di Milano. Una doccia fredda per chi sperava che il 24 arrivasse nella vicina cittadina di 14mila abitanti.

Si ripropone insomma l’antica questione di quali siano i veri confini di Milano per Palazzo Marino e per la sua Atm. E del perché, vedi anche con l’ultima arrivata, la M4, ci si sia fermati al limite amministrativo della capitale lombarda senza pensare di fare uno sforzo supplementare e di portare il nuovo metrò fino a Buccinasco e Segrate. In metropoli di dimensioni che sono il triplo o il quadruplo di Milano – Londra, Madrid ma anche Roma –  Opera, Segrate, Buccinasco e così via sarebbero quartieri della città come lo sono il Gratosoglio, il Gallaratese o Bruzzano. Per qualcuno, invece, questi Comuni continuano a essere ancora nel 2025 “terra incognita”, lande sconosciute oltre le Colonne d’Ercole dei confini di Milano in cui è meglio non addentrarsi, peggio ancora se a bordo di un tram o di un metrò.