Grazie, dottor Spada

Se ne va prematuramente il fondatore di “Pillole di ottimismo”. E lascia un grande insegnamento

Non conoscevo il volto di Paolo Spada. L’ho scoperto nel momento stesso in cui ho saputo della sua morte. Per me era “Pillole di ottimismo”, un salvagente lanciato nella tempesta del Covid a chi aveva bisogno di portare a una dimensione di comprensione una situazione inedita e spaventosa. Con una semplice pagina Facebook, ricca di informazioni scientifiche rese accessibili e di tanta umanità, il dottor Spada era riuscito a placare la mia (e quella di altre 200mila persone) ansia da pandemia. Avrei dovuto dirgli grazie, non l’ho mai fatto.

Ora, ascoltando un passaggio dal video pubblicato da Humanitas solo tre giorni fa, scopro un altro motivo per dirgli grazie: “Da anni convivo con una patologia seria, ma ne ho tratto un ulteriore insegnamento: in un percorso di vita che per tutti quanti è a termine, lungo o corto che sia, l’importante è dargli un significato e vivere appieno la propria esistenza”. Sbam! Uno schiaffo all’apatia della routine. Grazie, dottor Spada.