VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Editoriale e Commento

Il “cattivo” maestro e una domanda

Un uomo finge di avere il diploma e insegna per cinque mesi alle elementari di Cremona

Chi ha figli in età scolastica lo sa bene: la burocrazia viene prima di tutto. Documenti, progetti, autorizzazioni, deleghe firmate col sangue, comunicazioni continue, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale. Ogni passaggio della permanenza dei pargoli nelle aule è normato. Bene, anzi benissimo. Questo snerva un po’ noi genitori ma in fondo ci mette al sicuro dal timore dell'imprevisto e ci fa stare tranquilli quando al mattino lasciamo gli eredi a scuola.

E proprio per questo non si spiega come abbia potuto un 50enne semi analfabeta a spacciarsi per maestro elementare per ben cinque mesi. Non cinque giorni, il tempo di subodorare la truffa e mettere alla porta il millantatore. Cinque mesi durante i quali il finto docente con la terza media ha potuto insegnare chissà cosa e chissà come a bambini nel momento forse più delicato della loro istruzione, quando si mettono le basi. Certo, la dirigente ha intuito in fretta che qualcosa non andava ma le verifiche sono durate più del dovuto (a causa di un altro istituto scolastico) prima della denuncia. Comunque troppo tempo. A che santo devono votarsi i genitori per sperare che vada tutto bene, ogni giorno, ogni anno scolastico?