Cremona, finto maestro smascherato dalla preside per gli errori di ortografia: 5 mesi di stipendio “rubati” alle elementari

Indagato un 50enne campano con diploma di terza media: era riuscito a ottenere una supplenza a scuola. La dirigente: “Difficoltà anche nella comunicazione orale”

Una scuola elementare (foto d'archivio)

Una scuola elementare (foto d'archivio)

Cremona – Esercizio abusivo della professione, falsità materiale e truffa ai danni dello Stato per circa 10mila euro: sono le accuse di cui dovrà rispondere U.D’A., 50enne incensurato originario di Castellamare di Stabia e residente a Salerno. Secondo gli accertamenti svolti dalla polizia di Stato, ha stipulato un contratto di insegnamento a tempo determinato presso l’istituto scolastico 4 di Cremona e ha poi effettivamente esercitato per cinque mesi senza averne i requisiti. Non aveva mai ottenuto un diploma magistrale: si era fermato alla terza media.

Nello specifico, inquadrato come docente supplente, il falso maestro ha insegnato in una scuola elementare. “Gli errori ortografici banali e la difficoltà anche a livello di comunicazione orale, mi avevano insospettito - ha spiegato la dirigente della scuola, Barbara Azzali -. Avevo notato delle criticità palesi e ho agito di conseguenza".

L'indagine della Squadra Mobile (commissario capo Marco Masia), coordinata dal pm Alessio Dinoi, è iniziata da una segnalazione del gennaio 2023 inviata dalla dirigenza dell'istituto, che metteva in dubbio l'effettiva regolarità del diploma presentato online in sede di domanda per l'accesso alla Graduatoria provinciale territoriale di Cremona, nel quale il finto docente dichiarava di essere in possesso del diploma magistrale, in realtà mai ottenuto. Ora il 50enne è indagato.

Già in passato il finto maestro aveva provato a “imbucarsi” in un’altra scuola di Cremona, l’istituto superiore Luigi Einaudi. Era entrato come collaboratore scolastico senza essere in possesso del diploma richiesto, ma con l’attestato di frequenza a un corso regionale da barman. Scoperto, era stato “tagliato”. «La scuola è obbligata a verificare i titoli dei supplenti – ha precisato la dirigente Azzali –. Io ho agito come tutti, non faccio di più degli altri dirigenti».