Il cobra è un blasone / Di pietra ed ottone / È un nobile servo che vive in prigione
"In considerazione della dimensione testuale della produzione dell'artista, dei contenuti che ha affrontato di volta in volta e che hanno caratterizzato aspetti e periodi della sua poliedrica personalità, del rapporto del testo verbale con il testo musicale si conferisce il Diploma ad honorem del Master universitario in Management delle Risorse Artistiche e Culturali della Iulm”. Così parlò il direttore scientifico del Master, Giovanni Puglisi docente del prestigioso ateneo mettendo il tocco sulla cascata di riccioli biondi di Donatella Rettore.
Splendido splendente/ L'ha scritto anche il giornale / Io ci credo ciecamente
Giochi di parole e humor veneto di Donatella Rettore, una regina del pop italico anni Ottanta che ha fatto ballare e cantare un paio di generazioni. Snobbata da quelli che “la musica è un’altra cosa" o" vuoi mettere i cantautori veri"”. Dalle signorine chic che “oddio ma come si fa a conciarsi così” e dai benpensanti del “lasciamo stare il cobra”. Ma lei ha continuato a cantare e scrivere il suo e ora anche un riconoscimento universitario perché il cobra è un sottinteso popolare da gioco di parole neppure tanto velate. Come velata e banale non è mai stata la provocatrice e ironica Donatella da Castelfranco Veneto.
Dammi una lametta che ti taglio le vene/ ti faccio meno male del trapianto del rene
Rettore si nasce.