A Maleo, nel Lodigiano, abbracci, sorrisi e anche qualche lacrima hanno fatto da sfondo a una cena in cui c’erano la maestra delle elementari Franca Pesenti e i suoi ex allievi. Si sono dati appuntamento a più di quarant’anni dall’ultima volta che si erano visti: dietro la cattedra seria e impettita lei; col grembiule seduti ai banchi, loro. La maestra Franca oggi 84enne aveva in testa le facce di bambini e bambine di prima elementare, correva l’anno scolastico 1979-1980 – l’Italia del terremoto in Irpinia, delle Br e della strage di Bologna – e si è ritrovata seduta attorno a un tavolo nel 2024 con “ragazzi” oggi fra i 40 e i 50 anni. Possiamo solo immaginare l’emozione. A Milano, un uomo residente nell’hinterland raccoglie da terra in metropolitana un portafogli con all’interno 1.300 euro e lo consegna alla polizia locale. Gli agenti riescono a rintracciare il proprietario: è un ghanese richiedente asilo, e quei soldi sono la paga da muratore appena ricevuta. Poco più di mille euro, che per alcuni sono briciole. Per lui, perderli avrebbe rappresentato un dramma. Due vicende slegate fra loro, appena accadute, che sembrano entrambe uscite dalle pagine del libro “Cuore” di De Amicis. Che a volte, quando lo leggevamo, faceva sorridere per le storie troppo sdolcinate da Dio, re, patria, famiglia e valori cristiani. Oggi, però, di racconti come questi, deamicisiani, zuccherosi è vero, tutti ne avvertono un gran bisogno. Segno dei tempi.
Editoriale e CommentoDe Amicis si è fermato a Maleo