Bye, bye Lario. Ora è ufficiale: George Clooney ha messo in vendita villa Oleandra. Se avete a disposizione 100 milioni di euro potete togliervi lo sfizio di acquistare la grande magione di Laglio che l'attore acquistò nel 2002 dalla famiglia Heinz, i “re del ketchup”.
Si dice che dietro l'addio ci sia la mano della moglie Amal, che per le vacanze preferisce la Costa Azzura più facile da raggiungere con i gemellini Ella e Alexander. Anche a casa Clooney si capisce chi porta i pantaloni ma è indubbio che con la partenza del bel George, per anni il miglior spot (gratuito) del lago, il territorio rischia di perdere parte del suo appeal, soprattutto tra la fascia alta di turismo: il jet-set a stelle e strisce ma anche inglesi e nord europei con il portafoglio a fisarmonica.
La partenza della star hollywoodiana impone a operatori turistici e istituzioni di interrogarsi sul futuro del lago di Como: che strada percorrere e dove migliorarsi? Continuando a inseguire il turismo d'élite c'è il rischio che i prezzi raggiungano livelli proibitivi anche per tutti i laghée, che sul lago ci vivono tutti i giorni. La storia dei due euro pagati da due turisti quest'estate solo per farsi tagliare un tramezzino è sintomatica dell'andazzo.
L'altra faccia della medaglia è quel turismo dei comuni mortali, quelli che il lago lo apprezzano senza possedere milioni, yacht e jet privati. Anche loro hanno tutto il diritto di avere a disposizione parcheggi, treni e traghetti per poter ammirare le bellezze del Lario.