Voli gratis e visti per i talenti: Hong Kong combatte la fuga di cervelli

Hong Kong punta a invertire il trend di decrescita della popolazione e ad accogliere migliaia di talenti con un innovativo programma di immigrazione e di incentivi per il turismo.

Hong Kong si prepara ad accogliere i talenti per ridurre la fuga di cervelli

Hong Kong si prepara ad accogliere i talenti per ridurre la fuga di cervelli

Hong Kong punta a invertire il trend di decrescita della popolazione e ad accogliere migliaia di talenti con un innovativo programma di immigrazione e di incentivi per il turismo. 

La fuga di cervelli da Hong Kong

La regione, negli ultimi anni, ha subito un importante fenomeno di emigrazione. Complici i disordini politici, la repressione delle opposizioni e dei movimenti pro-democrazia, e la politica del Covid-19, il territorio si è ritrovato a perdere, negli ultimi tre anni, l’1% annuo di di popolazione. Un dato in realtà non molto lontano da quello Italiano, il cui calo demografico è stimato tra lo 0.5 e l’1% annuo.

I biglietti regalo

Un’importante fetta di emigrati, è composta da persone altamente qualificate (oltre il 60% secondo le stime del governo). Alcuni di loro hanno trovato spazio negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove sono stati implementati specifici programmi di accoglienza e inserimento dei cittadini di Hong Kong, in particolare di chi potrebbe subire repressione politica. Hong Kong ha deciso di correre ai ripari con due aggressive politiche pubbliche: la messa in palio di 500.000 biglietti aerei in regalo per visitare la meta (con la speranza di rinvigorire anche il settore del turismo), e un particolare permesso di residenza per i laureati delle 100 migliori università del mondo.

Il visto per talenti: un’idea per attrarre capitale umano

Il visto si chiama Top Talent Pass Scheme, permette di vivere a Hong Kong per due anni, ed è concesso a chi si è laureato in una delle 100 migliori università del mondo e ha almeno tre anni di esperienza lavorativa. Lo stesso privilegio sarà concesso a chi ha uno stipendio annuale di 320.000 dollari. Non ci saranno limiti numerici o “quote” come invece spesso accade nei Paesi dell’Asia. Lanciato a inizio del 2023, ha raccolto, ad oggi 10.000 richieste anche grazie ad un intenso lavoro di promozione portato avanti dagli uffici di rappresentanza del governo di Hong Kong all'estero. I laureati saranno anche esentati dalle regole imposte ai datori di lavoro di Hong Kong, che devono riservare una quota di ruoli al personale locale, anche questo è un approccio molto comune in Asia.Altre misure sono previste per i laureati nelle università locali, che potranno restare due anni nel territorio per cercare lavoro. 

Nessuna università italiana tra le 100 top al mondo 

Una nota amara, tra le 100 università top al mondo selezionate dal Governo di Hong Kong, identificate dal Times, non risulta neanche un’istituzione italiana. Per l’Europa figurano la LSE di Londra, e una ventina di altri istituti britannici tra cui Oxford, dieci università dell’Olanda, il Trinity College di Dublino, tre università in Israele, l’Università di Barcellona, sei università della Svizzera e cinque della Svezia, una della Norvegia, undici dalla Germania, dieci dalla Francia, una dalla Finlandia, due dal Belgio e tre dalla Danimarca.