Aumento della tassa di successione in Italia. Le aliquote e come funziona in Europa

La proposta del segretario del Pd Letta non ha incontrato il favore del centrodestra. Tiepido anche Draghi e parte dei Democratici

Enrico Letta

Enrico Letta

Un aumento della tassa di successione per i ricchi. Sta facendo discutere la proposta avanzata dal segretario del Pd, Gianni Letta, che oltre a incassare le critiche della Lega e del centrodestra ha anche visto la freddezza del presidente del consiglio, Mario Draghi.

La proposta

Una revisione delle aliquote sull'imposta sulle successioni e donazioni, senza colpire i beni fino a un milione di valore, ma portando dal 4 al 20% l'aliquota massima di tassazione per le eredità e le donazioni tra genitori e figli superiori a 5 milioni di euro. Un'operazione che riguarderebbe l'1% degli italiani e consentirebbe di recuperare 2,8 miliardi. E' la proposta lanciata dal segretario del Pd, Enrico Letta, che punta a inasprire l'imposta indiretta su beni immobili e diritti reali immobiliari lasciati in eredità per finanziare una "dote" da destinare ai giovani.

Soldi redistribuiti ai giovani

Ciò permetterebbe di distribuire quote da 10.000 euro alla metà dei diciottenni italiani, circa 280 mila giovani, sulla base dell'Isee, spendibili per formazione e istruzione, lavoro e piccola imprenditoria, casa e alloggio.

Le aliquote

L'idea, viene spiegato, è di modificare la tassazione sulla successione in senso progressivo lasciando l'aliquota al 4% per le eredità e le donazioni di parenti in linea retta (figli, nipoti o genitori) eccedenti quote tra 1 e 5 milioni di euro e portandola al 20% per le eredità superiori a 5 milioni di euro per la parte eccedente tale soglia. Verrebbe inoltre mantenuta la franchigia prevista attualmente: continuerebbero quindi a non essere colpiti i beni fino a un milione di euro di valore per ciascun erede.

Come funziona oggi

Chi oggi riceve in successione o donazione beni immobili o diritti su beni immobili paga una aliquota del 4% del valore netto se l'erede è il coniuge o un parente in linea retta, con una franchigia di un milione di euro; del 6% sul valore complessivo netto eccedente i 100.000 euro, se l'erede è fratello o sorella o senza alcuna franchigia se è parente fino al quarto grado; dell'8% in tutti gli altri casi senza applicazione di alcuna franchigia.

Italia fra le più basse d'Europa

La proposta di Letta poggia anche sul fatto che l'aliquota di tassazione per eredità o donazioni, anche sopra i 5 milioni di euro, tra genitori e figli, in Italia, è attualmente tra le più basse d'Europa, appunto al 4%.

Le aliquote in Europa

In Germania e' al 30%, in Spagna al 34%, in Gran Bretagna al 40% e in Francia al 45%. Secondo l'Osservatorio sui conti pubblici italiani, il gruppo di ricerca dell'Universita' Cattolica guidato da Carlo Cottarelli, il gettito dell'imposta è modesto e significativamente inferiore a quello degli altri principali paesi europei.

Il confronto

In base ai dati dell'Ocse, gli incassi sono stati pari a soli 820 milioni nel 2018, ovvero lo 0,05% del Pil (e lo 0,11% delle entrate totali). Si tratta di una cifra lontana da quanto raccolto negli altri principali Paesi europei. In Francia, per esempio, nel 2018 il gettito dell'imposta su successioni e donazioni e' stato pari a 14,3 miliardi di euro, cioe' lo 0,61% del Pil: in altre parole, quasi tredici volte il gettito italiano in rapporto al Pil. A quota 0,20-0,25% del Pil troviamo invece la Germania (6,8 miliardi), il Regno Unito (5,9 miliardi al cambio del 2018) e la Spagna (2,7 miliardi). Questo grazie a una struttura dell'imposta diversa da quella italiana: tutti e quattro i Paesi hanno infatti aliquote molto piu' elevate rispetto a quelle in vigore in Italia (anche superiori al 50% in Francia) e franchigie significativamente più basse.

Gli esempi pratici

Secondo l'Osservatorio, se si considera un'eredità del valore netto di 1 milione di euro lasciata da un genitore al proprio figlio, in Italia la franchigia di 1 milione è sufficiente a evitare completamente l'imposizione, mentre in Spagna l'imposta ammonterebbe a circa 335.000 euro, in Francia a 270.000, nel Regno Unito a 245.000 e in Germania a 115.000.

La risposta di Draghi

Enrico Letta non intende "mollare" sulla tassa di successione, il leader Pd rilancia, nonostante qualche critica sia arrivata anche dal suo stesso partito. Letta oggi ha parlato anche con Mario Draghi, che ieri aveva stoppato l'idea dicendo che "non è il momento di prendere soldi dai cittadini ma di darli". Un colloquio che, spiegano dal Nazareno, rientra in una normale "consuetudine" tra persone che si conoscono da tempo". Ma, appunto, sul merito della questione il segretario insiste: "Io ho fatto una proposta sui giovani. E poi, con serietà, ho parlato di come finanziarla. Ma vedo che si continua a parlare solo di patrimoni e successioni. Ne traggo la triste ennesima conferma che non siamo un paese per giovani. E non mollo". 

Le reazioni

A fare polemica non è solo il centrodestra, come è naturale. L'idea piace poco anche all'ex capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci, che parla di proposta sbagliata "nei tempi e nei modi", e anche il presidente della Campania Vincenzo De Luca la definisce "inaccettabile" aggiungendo: "Parliamo di entrate banali, è un atto di autolesionismo che finisce per creare un clima di diffidenza e barriera nel rapporto con ceto medio produttivo".  Persino a sinistra l'idea non entusiasma. Il segretario Cgil Maurizio Landini commenta: "Abbiamo avanzato insieme con Cisl e Uil al Governo una proposta di riforma complessiva del sistema fiscale. Vogliamo fare questa discussione, ma non per singoli pezzettini. Sono d'accordo con Draghi: è venuto il momento di una riforma complessiva".  Con Letta però si schiera la maggior parte del Pd. A sostegno del segretario parlano, tra gli altri, Piero Fassino, Brando Benifei, Sandra Zampa, Marco Furfaro, Alessandro Zan. "Letta investe molto su questa proposta, il Pd ci crede". Spiegano dal Nazareno. "Ovviamente siamo pronti ad affrontare con grande serietà la riforma complessiva del fisco, quando sarà all'ordine del giorno dell'agenda del governo. Questo non è mai stato in discussione". Come del resto, precisano ancora dal Pd, non è mai stato in discussione un sostegno "leale e convinto" a Draghi.  Il Pd, insomma, va avanti, con una proposta che è "per questa legislatura, non per la prossima", come si tiene a precisare. E domenica sera Letta ci tornerà parlando in tv, ospide da Fabio Fazio.

Salvini

 "Ci sono due visioni del mondo differenti, noi proponiamo il taglio delle tasse, poi c'è il Pd che chiede di aumentare le tasse di successione, che è una tassa su una tassa, ricorda il motto bertinottiano 'facciamo piangere i ricchi''. Lo dice Matteo Salvini, intervenendo ieri sera a Roma, al Tempio di Adriano, alla presentazione di un libro sul Covid. "Qualcuno ha pregiudizio nel confronto del privato, vogliamo creare più lavoro e fare impresa in Italia, ma serve burocrazia normale, una giustizia che ti dà ragione massimo in due anni, più celere, un sistema fiscale adeguato, io penso che la flat tax sia attuale e rivoluzionaria", dice Salvini.  "Quel genio di Letta lancia la tassa di successione, ma l'Italia non è Parigi,dove era abituato a cambiare champagne, le tasse se le tiene lui. Draghi lo ha fermato come un grande libero, alla Baresi", sottolinea Salvini.