LUCA BALZAROTTI
Economia

Sale giochi in Lombardia, nuovo boom alle slot macchine e le imprese assumono

Nell’ultimo anno le aziende attive in Lombardia hanno incrementato del 5,78% i dupendenti. La raccolta nei locali fisici è tornata a salire dopo il trasloco sui siti internet durante il Covid

Un giocatore alle slot machine

Un giocatore alle slot machine

Milano, 24 agosto 2023 –  L’industria del gioco d’azzardo ha ripreso a correre nel 2022. Le 863 imprese attive in Lombardia sono tornate ad assumere.

La metà (398) lavora nel comparto relativo a slot machine e videolotterie, quella parte del settore che il Covid aveva messo in pausa con il lungo lockdown delle sale giochi. Secondo il “Percorso di studio sul settore dei giochi in Italia” condotto dalla Cgia di Mestre, in collaborazione con As.tro, gli addetti in Lombardia sono 1.600, un dato in crescita del 5,78% rispetto ai 1.522 lavoratori impiegati nel 2021.

Numeri persino superiori al periodo pre-pandemia: nel 2018 slot e videoterminali di lotteria occupavano 1.340 persone nelle sale gioco della regione.

L’indagine della Cgia, focalizzata in particolare sugli apparecchi da gioco (le slot e le videolottery), parte dalla stima del numero di addetti del comparto, realizzata sulla base di informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, il registro degli operatori di gioco dell’Agenzia Dogane e Monopoli, al quale i soggetti che operano nel settore sono tenuti a registrarsi. A livello nazionale lo studio evidenza una diminuzione di 2.328 addetti a fine 2022 (scesi da 47.336 a 45.008), il 5% in meno rispetto al 2021, con 1.314 aziende che nel giro di un anno sono uscite dalla filiera del gioco lecito.

In Lombardia , invece, il trend è positivo. Le imprese assumono perché la domanda è tornata a crescere con la fine dell’emergenza sanitaria. Il Covid aveva dimezzato le raccolte, l’ammontare complessivo delle puntate effettuate dai giocatori. Secondo il “Libro Blu 2021“ - il documento con cui l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli ha fotografato l’industria del gioco (dati aggiornati al 15 aprile 2022) - dai 14,5 miliardi del 2019 la quota del “gioco fisico“ d’azzardo dei lombardi era scesa a 7,2 miliardi nel 2020 per poi risalire velocemente sopra gli 8,5 nel 2021.

Analoga la curva delle vincite - scese da 11,2 miliardi a 5,2 nel 2020 prima d tornare a crescere (6,2 nel 2021) - e delle spese, la perdita di denaro provocata dalla differenza tra gli importi giocati e quelli vinti: nel 2019 i lombardi avevano bruciato 3,2 miliardi, 1,9 nel 2020, 2,3 miliardi nel 2021. Durante l’emergenza sanitaria, con le sale chiuse ci ha pensato internet a spostare una parte dell’industria del gioco: la raccolta online ufficiale è stata però di 5 miliardi, un terzo di quella fisica raggiunta nel 2019.

Il 2022 è stato l’anno del ritorno alla piena operatività, anche se gli imprenditori del settore hanno dovuto fare i conti con le conseguenze della pandemia e con le novità normative entrate in vigore nel biennio precedente. Tra queste, l’introduzione della tessera sanitaria per l’uso delle videolotterie, la riduzione del payout (la restituzione di una parte dell’importo giocato in caso di sconfitta) e l’aumento della tassa sulle vincite.