FEDERICA PACELLA
Economia

Ristoranti e alberghi senza personale per l’estate: “Non vogliono lavorare né la sera né i weekend”

Proprietari e gestori hanno le mani legate: “Spesso si presentano collaboratori poco motivati. Si riduca il cuneo fiscale”

“Cercasi collaboratori”. Una scritta che, a stagione estiva ormai iniziata, dovrebbe esser ormai archiviata, e che invece campeggia in molti locali e alberghi turistici. Succede sul Garda, meta d’elezione di molti visitatori dall’Italia e dall’estero, come denuncia il coordinatore di Confesercenti Lombardia Orientale per il Lago di Garda, Andrea Maggioni. "Un fenomeno che negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid-19, sta assumendo dimensioni difficilmente gestibili se non con un ridimensionamento della qualità del servizio di numerosi locali".

Occorre però un salto di qualità anche nella narrazione del lavoro stagionale: "Collaborare in un bar, un ristorante, un hotel o un campeggio per la stagione 2024 – sottolinea Maggioni – non significa portare un piatto al tavolo o essere sfruttati, significa fare una esperienza umana e professionale che consentirà di conoscere migliaia di persone, affinare uno o due lingue straniere, affacciarsi al mondo del lavoro e acquisire un bagaglio di competenze che consentirà di girare il mondo".

Ma il problema è strutturale, e riguarda non solo il Garda. Secondo i dati da poco pubblicati da Unioncamere - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, a maggio 2024 le imprese hanno stimato nel 62,7% la difficoltà di reperimento di personale con un titolo di studio nel settore del turismo, dell’enogastronomia e dell’ospitalità, la percentuale più alta nell’ambito dei diplomati.

Tra le province, quella dove si registrano le difficoltà maggiori nel reperire persone che abbiano questi titoli di studio c’è Como, Varese, Sondrio, Monza, Milano, tutte sopra il 70%. Tra i lavoratori, la stima è che non si riesca a trovare il 54,1% degli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione che sarebbero necessari alle imprese: tra le province, Como arriva al 70%, Pavia, Mantova, Milano, Bergamo, Lecco, Cremona sono sopra il 50%.

"In Italia ci sono pochi Istituti Alberghieri rispetto al resto d’Europa - prosegue Maggioni -. Se è vero che il turismo è il petrolio d’Italia, ecco, allora occorre rimettere al centro della formazione dei nostri ragazzi l’Istituto Alberghiero, aggiornando i piani di studio e rendendolo sempre più vicino al mondo del lavoro. Non possiamo avere Istituti Alberghieri come quello di Gardone Riviera, che sospendono i laboratori per intere settimane per mancanza di risorse". Gli operatori del settore mirano all’ambizioso progetto di mettere la persona giusta al posto giusto.

“Spesso si presentano presso le nostre attività possibili collaboratori scarsamente motivati e con poca propensione a voler lavorare la sera e nel fine settimana", osserva Maggioni. Il recente rinnovo del Contratto Nazionale del Commercio ha prodotto un aumento delle retribuzioni dei collaboratori per i prossimi anni ed un aumento delle tutele. "Ora tocca al Governo procedere alla riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei nostri collaboratori: le imprese hanno già dato", conclude Maggioni.