Corsa ai prestiti: alle piccole aziende tagli per un miliardo, gli usurai fiutano affari

In Lombardia la riduzione record di finanziamenti dagli istituti di credito. In un anno la liquidità per le attività sotto i 20 addetti è scesa del 4,55%

Antonino Giorgi, psicologo e psicoterapeuta, vittimologo, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore,

Antonino Giorgi, psicologo e psicoterapeuta, vittimologo, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore,

Milano, 9 marzo 2023 – Sempre meno prestiti alle piccole Partite Iva, ma la carenza di liquidità le espone al rischio usura. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre, che, tramite il suo ufficio studi, ha evidenziato come tra il 2021 e il 2022 gli impieghi vivi a imprese con meno di 20 addetti sia calato: per la Lombardia si parla di circa 1 miliardo in meno (il valore assoluto più elevato a livello nazionale), pari ad un -4,55%.

Non è tanto questione di “disinteresse“ delle banche verso le Partite Iva, quanto di profondi cambiamenti del mondo del credito che ha subito molte restrizioni imposte dalla Banca Centrale Europea in materia di erogazione del credito. Ma se i piccoli imprenditori non riescono ad accedere ai canali ufficiali, il rischio è che cadano nella rete degli usurai.

“L’accesso al credito è fondamentale – spiega Antonino Giorgi, psicologo e psicoterapeuta, vittimologo, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che da anni si occupa di vittime di mafia –. Gli andamenti dell’economia dopo il 2008, ma anche il periodo Covid sono stati una manna per le mafie che, avendo la disponibilità di contante pronto, possono offrire un rapido accesso ai capitali". La trappola è mortale, "non solo psicologicamente ma anche per l’esistenza stessa delle vittime", sottolinea Giorgi. L’usura, ovvero prestiti che devono essere restituiti con interessi insostenibili, è solo uno degli aspetti con cui le mafie prendono nella loro rete le Partite Iva.

"C’è anche poi la manipolazione, nel senso che gli imprenditori si trovano poi ad essere a loro disposizione, anche per traffici illeciti, che poi inquinano l’economia". Non tutti si rendono conto delle persone con cui hanno a che fare. Il suggerimento, in caso di difficoltà di accesso al credito, è sempre di rivolgersi alle associazioni di categoria. A Brescia, ad esempio, si è costituito un network antimafia bresciano di cui fanno parte varie realtà, dalle associazioni di categoria di industriali e artigiani ai sindacati alle associazioni (tra cui il comitato antiusura della Valle Trompia, che ha ricevuto 700 segnalazioni in 15 anni), che conoscono il fenomeno e possono aiutare a cogliere i segnali.