Pagani, Utopia di supercar. Costa 2,7 milioni ma è arte pura

Milano, 13 settembre 2022  – Sei anni di lavoro, 4mila bozzetti e disegni, 10 modelli in scala 1:5 e 2 a grandezza reale, 8 prototipi e 700 varianti provate in galleria del vento. Che scrivono l’equazione della bellezza di un progetto in controtendenza rispetto ai trend del momento: niente alimentazione ibrida, niente batterie pesanti, nessun sistema a doppia frizione, solo un puro cambio manuale, interni fatti a mano e un esuberante motore V12, 6.000 di cilindrata, capace di scaricare sull’asfalto 864 cavalli che spingono un ‘gioiello analogico’ fino a 350 km/h (autolimitati). Quello che ieri era il progetto C10 oggi ha un nome preciso: Utopia, il nuovo gioiello Pagani svelato al mondo al Museo della scienza e della tecnica di Milano. Utopia come “il corrimano della civiltà”. Un oggetto d’arte, di intelligenza. E di valore economico: 2,7 milioni di euro. Novantanove gli esemplari che saranno realizzati su misura dai ‘sarti’ della Pagani nell’atelier di San Cesario sul Panaro, nel Modenese. Una bottega rinascimentale 4.0 nel cuore della Motor Valley dove la creatività, l’esperienza, la tecnologia e la curiosità ereditata da Leonardo da Vinci di una squadra di professionisti con un’età media di 32 anni, danno vita a hypercar esclusive. Prima la Zonda, poi la Huayra ora Utopia. Tutte figlie del centro di ricerca chiamato ‘Arte e Scienza’, il principio alla base delle creazioni di Horacio Pagani, il Leonardo delle hypercar “ispirato dal corpo sinuoso di una bella donna e dagli elementi del design e dell’architettura del passato”. Utopia ha un’estetica volutamente retrò, omaggio agli anni Cinquanta e Sessanta, una carrozzeria pulita, senza ali nonostante un alto carico aerodinamico, un peso (1.280 chili) che s’avvicina a quello di una utilitaria e s’appoggia su “pneumatici giganti fatte su misura da Pirelli”, un assetto sportivo in un abitacolo comunque confortevole dove godersi un’accelerazione da 0 a 100 in 3,1 secondi.