Twitter, la mattanza di Elon Musk. Circolare conferma: "Licenziata la metà dei dipendenti"

Dopo le anticipazioni di Bloomberg spunta il documento riservato rivelato da Afp. E l'imprenditore twitta: "Calo dei ricavi a causa dell'azione di gruppi di attivisti che fanno pressione sugli inserzionisti".

Detto e - purtroppo - fatto. Come era stato annunciato dal portale specializzato Bloomberg al momento dell'acquisizione, Elon Musk ha licenziato il 50% dei dipendenti del social network Twitter, da lui acquistato un paio di giorni fa. La conferma arriva da un documento interno all'azienda, cui ha avuto accesso l'agenzia di stampa americana Afp. "Circa il 50%" dei dipendenti di Twitter "sarà colpito" dai licenziamenti in corso, si legge nelle carte svelate da Afp. L'azienda californiana, che alla fine di ottobre contava quasi 7.500 dipendenti, ha avviato un'ondata di licenziamenti in tutto il mondo e ha annunciato la chiusura temporanea dei suoi uffici. Le comunicazioni di licenziamento dovrebbero arrivare via email con un oggetto piuttosto neutro: chi verrà "salvato" riceverà il messaggio sulla casella di posta elettronica aziendale, chi verrà fatto fuori, invece, su quella personale. Un metodo che aggiunge un ulteriore tocco spietato a una sforbiciata imponente.

Il calo degli investimenti

Musk, l'istrionico imprenditore affermatosi dopo aver "creato" il fenomeno Tesla e noto anche per alcune posizioni fortemente criticate sull'attacco russo all'Ucraina, oggi si è fatto sentire con un cinguettio sul social network. Tema del suo intervento non è stata la situazione occupazionale e i tagli da lui decisi, ma "l'enorme calo delle entrate" accusato negli ultimi tempi dal sito di micro-blogging. La massiccia diminuzione dei ricavi pubblicitari sarebbe stata provocata, per Musk, da gruppi di attivisti che fanno pressione sugli inserzionisti, nonostante il fatto che nulla sia cambiato con la moderazione dei contenuti e nonostante il fatto che abbiamo fatto tutto il possibile per placare gli attivisti". Elon Musk, nel suo messaggio sul social network, ha sottolineato che si tratta di un attacco alla libertà di espressione negli Stati Uniti. 

La reazione dei dipendenti

Da parte loro alcuni dipendenti non hanno atteso la comunicazione ufficiale per contestare le scelte di Musk. Alcuni di loro, infatti, con una class action si sono rivolti al tribunale di San Francisco denunciando di essere stati messi alla porta dalla società senza il preavviso di 60 giorni stabilito dalla legge e di aver appreso del loro licenziamento giovedì, quando hanno trovato i loro account bloccati. La notizia del blocco degli account è diventata virale, quando molti impiegati hanno iniziato a condividere sui social network messaggi in cui scrivevano di aver scoperto così di essere stati cacciati.