Le migliori aziende della Lombardia si raccontano

Martedì in regalo l’inserto di 128 pagine Top Aziende, anche online sul sito di Quotidiano.net

Lavoro ed economia

Lavoro ed economia

Riflettori sul mondo delle imprese per approfondire a 360 gradi l’universo economico che ci circonda. È l’opportunità offerta dall’inserto Speciale "Top Aziende" in regalo martedì 31 gennaio in edicola insieme al nostro giornale. Un inserto di 128 pagine - realizzato in collaborazione con Speed, la concessionaria per la raccolta pubblicitaria del nostro gruppo editoriale - per capire il mercato e conoscerne da vicino i protagonisti: al suo interno sono infatti pubblicati i numeri più importanti relativi ad ogni azienda del nostro territorio a partire dalla classifica dei fatturati, che rende l’idea delle dimensioni operative e del posizionamento sul mercato di ogni impresa lombarda. I dati sono organizzati per provincia e, grazie alla presenza di un indice molto dettagliato, è possibile risalire rapidamente alla pagina in cui appare ciascu na impresa. Top Aziende è anche online: il sito, infatti, sviluppa i contenuti dello speciale ed è disponibile tutto l’anno sulla piattaforma di quotidiano.net.

Una utile bussola, quindi, per orientarsi nel vasto mondo dell’economia reale della regione “locomotiva d’Italia“. Uno strumento di immediata comprensione, utile agli addetti ai lavori, ma anche a chi vuole semplicemente comprendere le dinamiche del mercato in un periodo, come il nostro, dove tutto cambia rapidamente e bisogna dimostrare di sapersi adattare a sfide e condizioni in continua evoluzione per cogliere ogni opportunità. Con le interviste ai protagonisti dell’economia e delle professioni, da Confcommercio a Confartigianato, da Coldiretti a Confagricoltura, da Assimpredil ai sindacati della “triplice": ogni intervistato darà il suo punto di vista sul presente e il futuro della Lombardia, la sua ricetta su come ripartire in questo difficile momento segnato dalla guerra e dalla crisi energetica, con un’inflazione alle stelle. E ancora: quattro aziende Top che si raccontano.

Interviste dalle quali emerge, ancora una volta, un concetto chiaro. Chi fa impresa – dalle microaziende ai grandi gruppi con centinaia o migliaia di dipendenti – chiede da sempre poche cose, semplici e immediate: una burocrazia snella – che non significa fare quello che voglio, ma fare tutto quello che devo con la certezza di risposte in tempi rapidi – e dunque norme chiare ed efficaci, nonché infrastrutture che funzionino in un mondo in cui la competizione si gioca sui sempre più avanzati e dinamici crinali della globalizzazione e delle nuove opportunità digitali. Solo così si potrà garantire crescita e nuova occupazione: è quanto emerge anche quest’anno dalla voce delle associazioni di categoria che rappresentano migliaia di imprese impegnate a portare lavoro e sviluppo nei propri territori. E, ancora una volta, la politica è chiamata a dare risposte efficaci sulle grandi sfide che segnano l’avvio del 2023, che già porta il peso delle enormi difficoltà per il caro-energia, la ripresa dell’inflazione, l’aumento del costo del denaro e le pesantissime conseguenze del conflitto in Ucraina.

Ma, accanto a questo, il nuovo anno sfodera anche le incredibili opportunità collegate ai fondi Pnrr che potranno essere volano di sviluppo in risposta alle ulteriori sfide che ci attendono sui versanti dell’eccellenza e della qualità assolute, così come della sostenibilità e dell’utilizzo di tutte le possibili fonti rinnovabili per garantire produzioni sempre più green e una sempre maggiore autonomia energetica per il sistema Paese. Non a caso nelle pagine dello Speciale Top Aziende trovano spazio anche numerose storie e testimonianze di coraggio, di lavoro e di imprese virtuose che hanno deciso di accettare la sfida e di guardare al futuro a testa alta, premiate in queste scelte da risultati e obiettivi conquistati sul campo. Così come è ben rappresentata la voce dei sindacati che chiedono a politica e istituzioni interventi per il welfare, il lavoro e per raffreddare l’inflazione che erode il potere di acquisto di stipendi e pensioni.