Cos’è Maisons du Monde: la storia dietro al marchio di arredamento “etnico” sbarcato in tutta Europa

Fondata nella cittadina francese di Brest nel 1996 dall’imprenditore Xavier Marie, oggi l’azienda possiede 350 negozi e fattura oltre 1,3 miliardi di euro

Il negozio di Maison du Monde in Avenue d'Italie, a Parigi

Il negozio di Maison du Monde in Avenue d'Italie, a Parigi

L’idea del fondatore di Maisons du Monde, il francese Xavier Marie, era vendere mobili in grado di esprimere “il fascino esotico e siano un invito al viaggio”. Dopo aver rilevato un negozio di cianfrusaglie a Brest all’inizio degli anni Novanta, Marie decide di riorganizzare la vendita e nel 1996 apre altre quattro sedi Bordeaux, Lyon, Quimper e Vichy. Si comincia con mobili fatto a mano e colori che rimandano agli orizzonti d’oriente. Da lì, salto in avanti di quasi trent’anni: oggi Maison du Monde possiede 350 negozi in tutta Europa e oltre 8.500 dipendenti.

L’espansione in Europa

In pochi anni nuovi magazzini spuntano in tutto il Vecchio Continente: prima la Spagna, poi il Belgio. In Italia, il marchio sbarca nel 2007 a Bologna, dove diversi stili etnici di arredamento hanno già un mercato proficuo. E poi Lussemburgo, Germania e Svizzera. Dal 2006 è in funzione il sito di e-commerce.

La quotazione in borsa

Nel 2015, Xavier Marie ha ceduto i suoi titoli e la sua posizione di amministratore delegato a Gilles Petit, pur mantenendo il 20% del capitale e una posizione di rilievo come direttore acquisti e stile. L’anno successivo quella che è ormai diventata una multinazionale si quota in borsa e nel 2021 raggiunge un fatturato di 1,31 miliardi di euro.

La sostenibilità

Da diversi anni, il marchio manifesta interesse per la tutela dell’ambiente e dichiara che il 70% dei propri mobili è sostenibile e a basso impatto ambientale. Afferma, inoltre, di dare valore alla trasparenza e alla tracciabilità per quanto riguarda l’origine delle loro materie prime, nonché alla vita dei prodotti: ogni anno ne ripara circa 20 mila nei propri laboratori aziendali, così da riciclare e rigenerare più elementi di arredo possibili.