Lotteria degli scontrini: l'odissea nei negozi per ottenere i biglietti virtuali

Una giornata in negozi e centri commerciali fra registratori di cassa non aggiornati e inconvenienti tecnici

Un pos per i pagamenti con carta di credito o bancomat (ImagoE)

Un pos per i pagamenti con carta di credito o bancomat (ImagoE)

Milano, 2 febbraio 2021 - "Buongiorno, un caffè bollente". Il barista sorride: "Subito". Bevo. Buono. Vado verso la cassa. "Quanto le devo?". "Un euro". Estraggo il bancomat dal portafogli. L'espressione del barista cambia. Mi guarda un po' come fossi un marziano. Dico: "Posso pagare con la carta? Vorrei partecipare alla lotteria degli scontrini, se possibile". L'espressione del barista cambia nuovamente. Torna sorridente. "Dottore, qui non abbiamo ancora aggiornato il registrastore di cassa. Questa è l'ennesima str... dei nostri politici", dice con un misto di soddisfazione (immagino per il registratore di cassa non aggiornato che mi costringerà a pagare in contanti) e risentimento (sono sicuro, per i politici). Mi rassegno. Cerco una monetina e pago. Almeno mi batte lo scontrino senza che glielo debba chiedere.

Non parte certo nel migliore dei modi il viaggio nella lotteria degli scontrini. Certo, l'iniziativa è partita da poche ore. C'è chi si deve aggiornare (un commerciante su 3 per Confcommercio non è pronto). Mi andrà meglio con la grande distribuzione. Entro in un negozio di una nota catena di fai da te. Compro delle lampadine. Mi avvicino alla cassa. C'è coda. Vado verso le postazioni self dove non c'è quasi nessuno. Passo gli articoli allo scanner. Nessun segnale che mi indichi la possibilità di partecipare alla lotteria degli scontrini. Mi rivolgo alla commessa che sorveglia le casse fai da te. "Mi scusi, ma qui non posso partecipare alla lotteria degli scontrini?". "No - risponde -. Solo alle casse 'normali'". Va bene. Mi rassegno. Qui ho solo 'sbagliato fila'. Anche se l'idea di 'perdere tempo' in coda non mi aggrada. Pago alle casse self ed esco. E anche il secondo tentativo è andato buco.

Non mi arrendo. Entro in centro di una grande catena di abbigliamento e materiale sportivo. Ho bisogno di un paio di guanti. Vado verso le casse. Memore di quanto mi è appena successo chiedo a una commessa: "In quali casse posso, se sono abilitate, partecipare eventualmente alla lotteria degli scontrini?". La signorina, gentile risponde: "In tutte". Opto per quelle self. Ho fretta. Attivo la postazione e il sistema mi chiede subito di inserire il codice personale per partecipare la lotteria degli scontrini. Ce l'ho. Mi sono registrato nei giorni scorsi su  www.lotteriadegliscontrini.gov.it. Scannerizzo. Andata. Pago con la carta. Controllo lo scontrino. C'è impresso il mio codice per partecipare alla lotteria (per prendere parte poi alle estrazioni non serve conservarlo, è tutto automatico). Bene. E me ne vado soddisfatto. Stessa cosa al supermercato. Faccio una spesa veloce. Vado alla cassa. Do il codice alla commessa. Lo scannerizza. Pago con la carta di credito e vado. Ho speso 62 euro: ho ottenuto 62 biglietti virtuali.

Ma il panettiere e il lattaio mi riportano subito alla 'dura realtà'. Da loro ancora non posso partecipare. La 'scusa' è la stessa: "Il registratore di cassa deve essere aggiornato". Pace, tanto entro il primo aprile (salvo ulteriori proroghe) dovranno adeguarsi. A questo punto entro in un bar del centro. Non per tentare, per l'ennesima volta, la fortuna, ma solo per bermi un caffè 'consolatore'. E sorpresa. Davanti al bancone la scritta: "Qui si può partecipare alla lotteria degli scontrini". Quasi sbigottito decido che sia il caso di "premiare" l'intraprendenza del barista. Oltre al caffé ordino anche una brioche. Due euro e 50 centesimi. Passo il codice per la lotteria al commerciante. Lo inserisce. Pago. Esco soddisfatto e chissà se caffè e brioche, oltre a soddisfare il palato, fra qualche mese mi faranno anche diventare milionario (il primo premio è di 5 milioni) anche se mi accontenterei dei 5mila euro di uno dei premi settimanali da 5mila euro. Per ora tocca accontentarsi di chi, anche senza pagare con la carta, ti batte almeno lo scontrino fiscale. E' già una vittoria.