Italia da record: a giugno si è registrato il più alto tasso di occupazione dal 1977

In un anno 400mila lavoratori in più: crescono i dipendenti e diminuiscono autonomi e precari. Nell'Eurozona, il tasso di disoccupazione è ai minimi storici

Mai, da quando l'Istat rileva le statistiche sul lavoro, si è registrata una quota così alta di lavoratori in Italia. A giugno, il tasso di occupazione ha raggiunto il 60,1 per cento: il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica dell'Istituto nazionale di statistica. Rispetto ad esattamente un anno fa, si contano 400mila occupati in più (in ogni genere e fascia d'età).

Rispetto a giugno 2021, il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito del 13,7 per cento (-321mila unità) e quello degli inattivi del 3 per cento. Questo risultato, secondo l'Istat, è dovuto a un incremento del numero di lavoratori dipendenti, che oggi ammontano a 18,1 milioni.

In un mese, da maggio a giugno, 86mila persone hanno trovato un lavoro. La diminuzione del numero di persone inattive tra i 15 e i 64 anni (-0,7 per cento, pari a -91mila unità) coinvolge uomini e donne e le classi d'età al di sotto dei 50 anni. Anche la tipologia dei contratti ne beneficia: crescono i lavoratori dipendenti e diminuiscono gli autonomi e i precari. Un po' meno positiva la situazione giovanile. Il tasso di disoccupazione è stabile all'8,1 per cento, ma tra i giovani sale al 23,1 per cento (+1,7 punti in un mese).

Complessivamente, i dati sul lavoro sono incoraggianti anche nell'Unione europea: a giugno, il tasso di disoccupazione nei 19 Paesi dell'Eurozona è rimasto al minimo storico del 6,6 per cento già registrato a maggio: un anno fa era al 7,9 per cento. Anche in Europa, tuttavia, aumenta, rispetto a maggio, la disoccupazione giovanile: sono 59mila le persone sotto i 25 anni senza un lavoro (rispetto all'anno scorso, comunque, ci sono mezzo milione di giovani disoccupati in meno).