L’inflazione vola: in famiglia servono 2mila euro in più

Il rincaro medio pagato da i lombardi in un anno. Valori record a Mantova, Milano e Brescia

Un carrello della spesa

Un carrello della spesa

Milano - L’inflazione presenta il conto: 2.027 euro. È la media di quanto una famiglia lombarda sta spendendo in più rispetto a un anno fa a parità di consumi. I conti sono dell’Unione nazionale consumatori, che ha stilato la classifica delle città e delle regioni dove il costo della vita è aumentato di più sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione aggiornati ad agosto. In Lombardia il rincaro medio annuo supera di 201 euro la media nazionale (1.826), nonostante l’ultima variazione dei prezzi al consumo del 7,8% risulti inferiore al dato dell’Italia (8,4%). Nelle prime dieci città con più di 150mila abitanti si trovano Milano e Brescia, sesta e settima. Nel capoluogo lombardo una famiglia spende in media 2.226 euro in più: qui l’inflazione rilevata dall’Istat ad agosto ha raggiunto l’8,2%. A Brescia il rincaro annuo è di 2.189 euro, effetto di una variazione positiva dei prezzi al consumo che ha raggiunto l’8,3%.

Sopra la media regionale - quarta in Italia per crescita del costo della vita dopo Trentino, Veneto, Umbria ed Emilia Romagna - si trovano altri quattro capoluoghi di provincia. Il record lombardo è a Mantova: nell’ex capitale della cultura una famiglia spende 2.241 euro in più di un anno fa, conseguenza di un’inflazione che ad agosto ha fatto registrare la variazione più alta: +8,5%. Dietro Milano e Brescia ci sono Varese (2.136 euro il rincaro annuo per famiglia) e Lecco (2.107 euro) a completare la graduatoria delle località dove vivere costa di più. Inferiori al rincaro medio lombardo ma superiori a quello nazionale sono Pavia (1.951 euro), Como (1.903 euro) e Cremona (1.899 euro), mentre Bergamo e Lodi sono i capoluoghi di provincia dove l’effetto inflazione si è abbattuto meno sui bilanci delle famiglie: 1.819 euro nella città murata, 1.625 euro a nel cuore della Bassa Lombardia.