Imprese: il prestito sale a 80mila euro / GRAFICO

Effetto Covid, crescono richieste e importi per bisogno di liquidità. Brescia seconda in Italia con valori medi di oltre 130mila euro

Richieste di finanziamenti

Richieste di finanziamenti

Milano, 7 febbraio 2021 - Ottantamila euro (circa). Il Covid ha “alzato“ del 6% l’importo medio del prestito chiesto dalle imprese. Nel 2020 le aziende hanno avuto bisogno di più liquidità: l’incremento - secondo l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif - ha riguardato sia il numero di finanziamenti, sia il valore. In Lombardia l’anno della pandemia si è chiuso con il 15,6% in più di finanziamenti richiesti. Ma il trend cambia da provincia a provincia. Brescia e Sondrio hanno fatto segnare i dati record - +30,7% e +25,4% - seguite da Bergamo con +17,8%. Sopra la media lombarda si trova anche Varese (+16,7%). Più contenuta, invece, la crescita nelle province della Bassa Lombardia - dove i dati oscillano dal +12,7% di Pavia al +9,1% di Cremona - e nel Lario: a Lecco l’incremento di liquidità si è fermata all’8,6%, a Como al 6%. A Milano la crescita rispetto al 2019 è stata del +13,2%. La pandemia ha provocato anche un aumento di quasi 5mila euro degli importi richiesti dalle imprese: la media lombarda è passata dai 74.817 euro del 2019 ai 79.314, poco al di sotto della media nazionale (80.941 euro). Brescia, con una media di 131.468 euro a finanziamento, è la prima provincia nella regione e la seconda in Italia per necessità di credito. Seguono Milano, con 83.040 euro, Monza che con 81.259 euro passa dal 36° al 7° posto a livello nazionale, e Lecco con 72.822 euro.

«Il rallentamento del ciclo economico, indotto dell’emergenza sanitaria, ha fortemente condizionato nell’ultimo anno l’andamento dei flussi di cassa delle imprese e quindi anche la dinamica delle richieste di credito – commenta Simone Capecchi, executive director di CRIF -. Del resto quasi la metà delle imprese si è trovata ad affrontare lo choc causato dalla pandemia partendo da situazioni di liquidità già delicate". Un altro fattore che ha ha provocato l’aumento di credito sono stati "gli strumenti che le istituzioni nazionali hanno attivato nel corso del 2020 per fronteggiare l’impatto sull’economia reale derivante dall’emergenza sanitaria e supportare la liquidità delle imprese – sottolinea Capecchi –. Tra questi le moratorie per la sospensione del rimborso dei contratti in atto e le garanzie statali per favorire l’ottenimento di nuove linee di credito. In questa delicata fase va però sottolineato come la domanda di nuovi finanziamenti sia stata determinata più dalla necessità di far fronte a esigenze di liquidità che da progetti di investimento e sviluppo del business".

Sul fronte famiglie , invece, il Covid ha inciso sulle richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di beni o servizi e di prestiti personali. Il calo sensibile che ha riguardato le domande di credito per le spese è stato provocato dal forte rallentamento dei consumi. In Lombardia la domanda di prestiti finalizzati è diminuita del 19,6% con punte di 21,8% e 20,7% nelle province di Monza e Milano. Dinamica analoga per i prestiti personali, dove la regione registra un calo complessivo delle richieste del -25,6%, con tutte le province che segnano una flessione oltre il -20%. La contrazione più accentuata si registra a Brescia (-29,9%), Lecco (-26,7%) e Mantova(-26,2%). Nonostante il Covid , il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe è aumentato del 2,7% in Lombardia. Cremona e Lodi hanno chiuso ai primi posti, rispettivamente con una crescita del 16,3% e del 10,4%. Dati positivi anche a Brescia (+4,2%), Como (+4%), Monza e (3,4%), Mantova (4,8%) e Pavia (+5%). Milano ha migliorato leggermente il trend del 2019 (+1,7%) mentre leggere contrazioni si sono registrate a Bergamo (-0,8%) e Sondrio (-3,2%).