Accordo sindacati e governo: cassa integrazione prima di licenziare

Il blocco solo per il settore tessile, della moda e calzaturiero. Tredici settimane di cig gratuita per tutte le aziende

Maurizio Landini e Mario Draghi

Maurizio Landini e Mario Draghi

Roma, 29 giugno 2021 - Ora canta carta o meglio l'accordo sui licenziamenti è stato firmato da parti sociali dal premier Mario Draghi e dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Questi in sintesi i punti cardine: le aziende prima di licenziare dovranno impegnarsi a far ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali esistenti; si apre anche un tavolo permamente di confronto per monitorare l'andamento occupazionale in questa fase di ripresa dell'attività post covid. Al Consiglio dei Ministri verrà approvato il decreto che conferma il blocco solo per il settore tessile, per quello della moda e per il calzaturiero. Previste  13 settimane di cassa integrazione gratuita per tutte le aziende che hanno tavoli di crisi aziendali aperti al ministero dello Sviluppo economico, nelle Regioni e nelle Prefetture:  niente licenziamenti se non dopo aver consumato la nuova dotazione.

Addio dunque al blocco dei licenziamenti, così come voluto dal governo Conte, che scade mercoledì 30 giugno e ora verrà sostituito con il decreto frutto dell'accordo tra sindacati e governo. Accordo condiviso anche da Confindustria. 

Il risultato arriva dopo sei ore di trattativa, di un incontro che era iniziato sicuramente con posizioni molto distanti.  L'accordo è in una nota, condivisa, di dieci righe: "Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti  si impegnano a raccomandare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all'avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua".

Anche se iI blocco non viene quindi prorogato i sindacati parlano di un ottimo risultato frutto della mobilitazione. Al governo hanno strappato l'impegno a proseguire il confronto su altri temi e a giungere a una "pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all'avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua", che sono da tempo anche gli obiettivi del ministro Orlando. Cgil, Cisl e Uil riferiscono anche dell'impegno assunto dall'esecutivo a promuovere un tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi per controllare l'attuazione dell'intesa. Il leader Uil Pierpaolo Bombardieri riconosce a Draghi e Orlando di essersi spesi con le associazioni datoriali per firmare l'avviso comune e far accettate la proposta di utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili prima di avviare qualsiasi procedura di licenziamento. Secondo quanto è trapelato, Confindustria avrebbe puntato i piedi contraria a formule che prevedessero obblighi per le imprese ad utilizzare la cassa interazione prima della risoluzione del rapporto di lavoro. Per il leader Cgil Maurizio Landini ha vinto l'unità delle organizzazioni sindacali e la mobilitazione; per il leader Cisl Luigi Sbarra è stato conseguito un ottimo e importante risultato, frutto di una intensa fase di mobilitazione, culminata sabato scorso nelle tre manifestazioni di Cgil, Cisl e Uil. Per Bombardieri è' stato compiuto oggi un passo in avanti nella direzione del rispetto delle persone e del lavoro.

La trattativa è stata vera, come testimoniano la durata di ore e le diverse interruzioni, almeno tre, che - secondo le pochissime indicazioni trapelate durante l'incontro - avrebbero permesso al Presidente del Consiglio di consultarsi riservatamente almeno con i due ministri presenti al tavolo: il ministro dell'Economia Daniele Franco ed il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Sia pur a distanza, il confronto è stato informalmente più ampio, con un filo diretto anche con Confindustria ed arrivare così ad una soluzione condivisa. Parallelamente sarebbe proseguito anche il confronto tra le forze politiche della compagine di Governo. Ma la partenza era stata contrassegnata dalle prese di posizione dei leader sindacati, che avevano rimarcato la distanza dalle scelte di superamento del blocco. E nelle dichiarazioni si era già indicata la via da percorrere. "È sbagliato utilizzare i licenziamenti ora: ci sono altri strumenti che sarebbe interesse di tutti gestire", aveva detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, avvertendo: "Andiamo a discutere. Non andiamo per essere semplicemente informati". Mentre il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, aveva delineato la prospettiva di arrivare ad un avviso comune tra parti sociali, con le imprese (e non necessariamente con il Governo): "Proponiamo a Confindustria di fare un accordo: se ci sono aziende che licenziano devono prima utilizzare le 12 settimane di cig ordinaria. Il confronto con le altre parti sociali cammina: gli artigiani e Confapi stanno ragionando con noi per far arrivare il blocco dei licenziamenti fino a dicembre".

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