ROBERTA RAMPINI
Economia

Golosaria 2023 all’Allianz Mico, il programma: date, espositori ed eventi

Torna l’appuntamento enogastronomico, giunto alla “maggiore età” con l'edizione numero 18. Il patron Paolo Massobrio: "La nostra anima? Proponiamo relazioni"

Paolo Massobrio e Marco Gaggi, "motori" di Golosaria

Paolo Massobrio e Marco Gaggi, "motori" di Golosaria

Milano, 2 novembre 2023 – È un viaggio di andata e ritorno. L’andata è quella che Paolo Massobrio e Marco Gatti, insieme a novanta collaboratori, fanno in giro per l’Italia alla ricerca di produttori e prodotti d’eccellenza. Il ritorno è Golosaria, evento distintivo nel settore delle rassegne enogastronomiche, che porta sul palcoscenico il meglio dell’agroalimentare italiano, tra produttori storici e star up innovative. La 18esima edizione si svolgerà da sabato 4 a lunedì 6 novembre all’Allianz MiCo Fieramilanocity. Ne abbiamo parlato con il suo patron, il giornalista Paolo Massobrio.

Cominciamo dal tema di Golosaria 2023, “La tradizione è innovazione (e viceversa)”, cosa ci vuoi dire?

"L’identità dell’Italia è la tradizione, fatta di tanti produttori che hanno custodito la grande biodiversità del nostro Paese, unica strada maestra della creatività e dell’innovazione. Parte tutto da qui, nel mondo del food e del vino, oggi abbiamo tanti giovani produttori che guardano alla tradizione per innovare i prodotti della terra, che è un grande laboratorio dove tutto avviene. Un esempio è l’annona, un frutto esotico calabrese, fu Gualtiero Marchesi uno dei primi ad usarlo in cucina. Ora abbiamo anche altri frutti esotici come il mango e la papaya che vengono utilizzati dagli chef ma se parliamo ancora di annona calabrese lo dobbiamo proprio al grande Maestro Marchesi".

Quest’anno Golosaria compie 18 anni, ci saranno 200 produttori, al banco d’assaggio dei vini oltre 100 etichette selezionate, la partecipazione di chef e maestri del gusto. Qual è il segreto del successo?

"Io credo che quello che distingue Golosaria da altri eventi enogastronomici è il fatto che propone ‘relazioni’. Noi mettiamo per tre giorni sul piedistallo i migliori produttori incontrati nel nostro viaggio in giro per l’Italia, loro si raccontano al pubblico e quindi si crea un clima fatto proprio di rapporti. Quest’anno alla presentazione della nona edizione della guida Il Golosario Ristoranti saranno presenti più di un migliaio di ristoratori, che vengono solo per quel momento ma poi restano per conoscere produttori e prodotti".

Ma Golosaria è anche un hub che intercetta le tendenze di domani. Cosa vedremo quest’anno?

"Intanto abbiamo rinnovato e ampliato l’area Mixo dedicata alla mixology, curata dai bartender di Milano Bartender Community, per dare spazio ai tanti protagonisti di questo settore e alle loro produzioni, intorno ai quali si è creato un grande interesse, come per esempio per il Gin e gli amari. La distilleria Bordiga per i suoi 135 anni ha scelto Golosaria per presentare il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus nata dalla voglia di valorizzare un prodotto importante senza perdere di vista la sostenibilità".

Immagino sia difficile fare una scelta, ma c’è qualche storia che merita di essere ascoltata più di altre?

"Nell’area dei vini ci sarà Ginevra Coppacchioli, 27 anni di Visso, un paese marchigiano ancora oggi devastato dal terremoto del 2016. Lei si occupa del vigneto più alto delle Marche. Ha deciso di puntare sull’autoctono vissanello, da cui ottiene il PrimodiCupi. Questa cantina è un simbolo della viticoltura eroica e della rinascita di una terra ferita. Ed ancora abbiamo l’azienda agricola Luciano Arduini, della Valpolicella classica che, pur restando radicato nel territorio, ha saputo evolversi privilegiando una visione dell’Amarone più moderna, elegante, che presenterà a Golosaria".

E nell’area food?

"Il panettone Baj, il più antico di Milano, celebra il suo ritorno con Golosaria. La sua produzione si era fermata nel 1925, ora è ripartita mantenendo e rinnovando la ricetta della tradizione, con l’antica lavorazione milanese dei tre impasti (anche questa una rarità). Ecco questo è un esempio concreto di come la tradizione è innovazione".

Golosaria come un viaggio nel gusto lungo lo Stivale, cosa fai il giorno dopo la chiusura della 18esima edizione?

"Parto con Marco Gatti, destinazione Montalcino per assaggiare tutti i Brunelli, uno dei più rinomati vini rossi italiani".