Accordo tassazione frontalieri, i sindacati: "Approvare anche il memorandum d'intesa"

Il documento sottoscritto da Mef, sindacati e Comuni di frontiera contiene indicazioni di misure fiscali, previdenziali e normative che completano il provvedimento

Italia e Svizzera hanno raggunto l'accordo sulla doppia tassazione dei lavoratori frontalieri, che va a sostituire l’intesa, sottoscritta nel 1974, che prevedeva la tassazione esclusiva in Svizzera che veniva poi compensata con il sistema dei ristorni ai Comuni di confine. 

Un passaggio importane, il cui iter avviato dal Governo Draghi si era bruscamente interrotto per la caduta dell'esecutivo e che ora potrà approdare in Parlamento per la sua conversione in legge in tempi ragionevolmente brevi. Per i sindacati il solo disegno di legge non è tuttavia suffiiciente e invitano a non procede con eccessiva fretta. "Contestualmente all'approvazione del Ddl - ricordano Cgil, Cisl, Uil, Unia, Ocst e Syna - era stato firmato tra Mef, sindacati e Comuni di frontiera un memorandum d'intesa contenente puntuali indicazioni di misure fiscali, previdenziali e normative volte a limitare la sperequazione tra i frontalieri regolamentati con le attuali regole (derivanti dall’accordo del 1974 e successive modifiche) e quelli regolati dalle nuove norme".

In particolare, nel testo si introducevano per tutti i frontalieri italiani che si recano a lavoro nei Paesi confinanti o limitrofi all’Italia alcuni punti chiave come l’aumento della franchigia a 10.000 euro; la non imponibilità degli assegni familiari erogati dal Paese di lavoro; la deducibilità dei contributi per prepensionamento di categoria; l’impegno a rispettare la parità di trattamento in caso di smart working; l’innalzamento della Naspi (il sussidio di disoccupazione) in relazione all’anzianità di servizio; l’istituzione del tavolo interministeriale sullo Statuto dei lavoratori frontalieri; la convocazione del tavolo di monitoraggio per la corretta applicazione dell’accordo e per promuovere il confronto sui progetti di sviluppo economico-sociale dei comuni i frontiera. Il testo del memorandum d’intesa riportava inoltre tutte le misure a sostegno dei Comuni di frontiera a regime in luogo dell’attuale sistema dei ristorni.  

"I sindacati - si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali - ribadiscono quindi la necessità e chiedono rassicurazioni che ai fini dell’approvazione del nuovo Ddl e della sua conversione in legge, si riparta da dove eravamo arrivati evitando di svuotare i contenuti dell’intesa in nome della presunta necessità di chiudere entro l’anno".