Energia alla transizione ecologica. Enel: una nuova cultura del riuso

Milano, dal parco pubblico rinato grazie al colosso fino ai negozi dove portare oggetti: strada giusta

Nicola Lanzetta

Nicola Lanzetta

Milano - «Cultura». È la parola chiave che il responsabile Mercato Italia Nicola Lanzetta usa per spiegare cosa sia "Enel in circolo", il programma ad ampio spettro che la società ha messo in campo per convincere sempre più consumatori a convertirsi al green. Progetto pilota che parte da Milano e sarà esteso ad altre città.

Arte, musica e giardini sono un investimento sulla transizione ecologica? "Certamente. I nostri clienti sono attenti alle rinnovabili, ma la gran parte non sa che la loro fornitura proviene da fonti ‘verdi’. E non da oggi, il processo per noi è consolidato: abbiamo cominciato otto anni fa. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo un’azione ad ampio spettro sull’economia circolare. Oggi inauguriamo il parchetto di via Dezza che abbiamo contribuito a sistemare. Mentre, in 15 Spazio Enel a Milano, i nostri negozi, è possibile consegnare oggetti vecchi che non si usano più – giocattoli, soprammobili, cellulari che verranno trasformati e riconsegnati a nuova vita dallo scultore Dario Tironi: le sue opere aiuteranno a riflettere sulle tematiche ambientali".

Avete fatto investimenti importanti anche sul digitale. "Una vera rivoluzione che nel 2020 ci ha fatto risparmiare l’emissione di 40 milioni di bollette su carta. Più del 50% delle utenze sceglie il conto on-line permettendoci di salvare 40mila alberi. Tutto grazie a un’opera incisiva di comunicazione".

Le aziende comprano rinnovabile? "Moltissimo. È la loro stessa filiera che richiede fonti pulite: chi non si adegua rischia di vedere ridotto il proprio giro d’affari. Le imprese chiedono energia con garanzia di origine, cioè fonti a km zero".

E i consumatori? "Fino a tre anni fa si informavano sull’origine della corrente, ma non erano disposti a pagare di più per garantirsi un approvvigionamento eco-compatibile, adesso invece sì. Un’indagine di mercato sulle fasce di età conferma che per ragioni diverse il tema tocca sia giovani che ‘over’. Le nuove generazioni perché sono ‘native sostenibili’, chi è più in là con gli anni invece perché vuole lasciare a figli e nipoti un mondo non inquinato".

Dai vecchi contatori sono nate le colonnine per la ricarica delle auto elettriche. "Un’altra operazione a forte impatto. Per portare avanti la svolta ricorriamo ad azioni concrete dal significato inequivocabile".