Nel 2020 solo 15 donne Ad delle società quotate in Borsa: il 2% del valore di mercato

Mentre cresce la presenza femminile nei Cda (dal 7 al 39% in 10 anni), a sedere sulla poltrona di amministratore delegato sono in pochissime: lo rivela un report della Consob

Consob

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Milano - Negli ultimi dieci anni la presenza delle donne nei board delle società quotate in Borsa è passata dal 7 al 39 per cento. Ma da lì a sedere sulla poltrona dell'amministratore delegato, ancora ce ne vuole: nel 2020 sono solo 15 le donne ad,  rappresentative di poco più del 2 per cento del valore totale di mercato. E' un quadro ancora desolante quello che emerge dal capitolo sulla Gender diversity del rapporto della Consob sulla governance delle società quotate in Borsa. 

E' migliore invece la situazione per quanto riguarda la carica di presidente o presidente onorario, che nel 2020 viene ricoperta da 27 donne rispetto alle 12 del 2013. In tre casi su quattro le donne nei Cda sono amministratrici indipendenti (616 nel 2020 rispetto alle 252 del 2013), mentre soprattutto nelle società più grandi aumentano le donne nominate dagli azionisti di minoranza (84 nel 2020 rispetto alle 26 del 2013).  In generale, i componenti degli organi di amministrazione delle quotate hanno un'età media di circa 57 anni, sono stranieri nel 6 per cento dei casi e risultano collegati all`azionista di controllo da legami familiari in più del 16 per cento dei casi. Il 90% dei consiglieri è laureato e ha in prevalenza un profilo manageriale (66 per cento dei casi). 

I dati riflettono la prima applicazione della legge numero 160  del 2019 che ha previsto di riservare al genere meno rappresentato i due quinti dell'organo per sei rinnovi a partire dal 2020, quota più elevata rispetto a quella di un terzo prevista dalla legge Golfo-Mosca (120 del 2011) per i tre rinnovi successivi all'agosto 2012. In applicazione della nuova legge, le 76 società che hanno rinnovato la composizione dell'organo amministrativo nel 2020 mostrano una presenza media di quattro donne, pari al 42,8 per cento del board.