Il Covid spaventa le Borse: Milano brucia 24,4 miliardi, l'Europa 240

Oltre alla pandemia pesa il calo del greggio: penalizzati i settori banche e aziende di pubblica utilità. Ma se la passa male anche il lusso

Giornata nera per Piazza Affari e per le Borse europee

Giornata nera per Piazza Affari e per le Borse europee

Spaventate dal Covid, le borse europee hanno bruciato 240 miliardi di capitalizzazione in una sola seduta, con Milano maglia nera in Europa (24,4 miliardi). È la perdita virtuale basata sul calcolo della capitalizzazione delle borse del Vecchio Continente. Con i timori per la variante Delta del Covid 19, il calo del greggio per le possibili nuove restrizioni e il rischio di una fuga in avanti dell’inflazione Milano ha ceduto il 3,34% a 23.965 punti, Parigi il 2,54% a 6.295 punti, Londra il 2,34% a 6.844 punti, Francoforte il 2,62% a 15.133 punti e Madrid il 2,4% a 8.301 punti. Avvio di settimana dunque all’insegna delle vendite per il listino di Piazza Affari.

Causa principale le tensioni in arrivo dal fronte sanitario, che rischiano di far deragliare la ripresa, e la debolezza del comparto energetico, penalizzato dall’accordo in sede Opec+ per l’incremento dell’output, l’ottava del listino di Milano, e delle altre borse europee, è iniziata all’insegna delle vendite. Il Ftse Mib ha così chiuso la seduta in rosso del 3,33% a 23.965,92 punti (prima volta sotto 24 mila da maggio), spinta al ribasso dai due comparti più rappresentativi: quello bancario (-5,07% di BPER, -4,23% di Intesa Sanpaolo e -3,59% di UniCredit) e quello delle aziende di pubblica utilità (-3,86% di A2A, -2,87% di Italgas e -5,07% di Enel, che ha distribuito il dividendo). Contrazione del 4,33% per Telecom Italia, che ha rivisto le stime dopo l’accordo con DAZN, -4,73% di Saipem e -3,84% per Eni, penalizzate invece dalla debolezza del greggio (-5,5% per il future sul Brent a 69,5 dollari). Tra le performance peggiori troviamo anche l’accoppiata formata da CNH Industrial e da Stellantis, in contrazione rispettivamente del 4,08 e del 3,6%.

A pesare sull’andamento delle Borse europee sono state anche le restrizioni imposte in alcuni Paesi a causa della diffusione del virus. Senza contare la crisi sanitaria in Giappone, mentre l’avvio delle Olimpiadi di Tokyo e’ ormai imminente, e l’addio alle restrizioni nel Regno Unito in un momento delicato in cui il Paese ha una media di quasi 50mila nuovi casi al giorno. Secondo gli osservatori, inoltre, in questa prima seduta della settimana non ha aiutato il clima vacanziero, con gli investitori che preferiscono portare a casa i guadagni realizzati negli ultimi mesi in attesa che il quadro pandemico e anche quello macro economico siano piu’ chiari.

A fine seduta ha deluso a Piazza Affari anche il settore del lusso, a dispetto della giornata ricca di notizie: dall’acquisizione della quota di maggioranza di Etro da parte di L Catterton Europe, il fondo che fa capo alla famiglia Arnault, fino all’annuncio di quotazione di Zegna a New York attraverso la fusione con la Spac promossa da Sergio Ermotti e Andrea Bonomi. Nonostante questi movimenti, infatti, segnano ‘rosso’ a fine giornata le maison Moncler (-1,2%), Salvatore Ferragamo (-2,9%) e Brunello Cucinelli (-1,8%). Tra i titoli piu’ penalizzati sul listino principale anche la holding Exor (-4,8%) e i petroliferi, in scia al tonfo del greggio, con Saipem (-4,7%) e Tenaris (-3,5%).