Gas, la Russia chiude il gasdotto. Il ministro: "Stoccaggi al 90%, inverno tranquillo"

Cingolani: "Noi siamo quelli che in Europa subiscono meno il problema, proprio perché abbiamo diversificato prima degli altri i nostri fornitori. Grazie a Eni e Snam"

Flussi di gas ridotti dalla Russia verso l'Italia (Ansa)

Flussi di gas ridotti dalla Russia verso l'Italia (Ansa)

Roma -  C’è apprensione, e sono molti gli interrogativi sull’inverno, dopo la decisione della Russia di chiudere il gasdotto Nord Stream verso l’Europa. Ma scattano anche le contromosse. La Russia «nel nostro caso ha ridotto del 15% i flussi normali» ma ora ha annunciato che «Nord Stream verrà chiuso due settimane per manutenzione - spiega il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani a SkyTg24 - Ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo. Prevedo  una ulteriore corsa all’accaparramento. Noi stiamo comunque andando con un ritmo molto regolare e siamo attorno al 60% degli stoccaggi. Dobbiamo arrivare al 90%, un obiettivo raggiungibile» 

Cingolani ostenta ottimismo. Se la Russia dovesse chiudere definitivamente i rubinetti del gas “noi siamo quelli che subiscono meno il problema, proprio perché abbiamo diversificato prima degli altri i nostri fornitori, ma e’ chiaro che avremmo un inverno difficile e nessuno di noi vuole fare misure restrittive”. “Un conto - precisa a tal proposito - è dire abbassiamo la temperatura del riscaldamento di un grado, o dire per qualche mese andiamo avanti con le centrali a carbone, perche’ intanto risparmiamo gas transitoriamente, un conto e’ dire dobbiamo interrompere le attività. Questo noi cerchiamo di non farlo, pero’ devo dire che siamo in una posizione abbastanza buona in questo momento”.

Nel settore gas “ogni anno dobbiamo accumulare piu di 10 miliardi di metri cubi gas per l’inverno, quando ci sono i picchi di consumo”, ed “è una corsa, perché con la guerra in Ucraina il grande fornitore dell’Europa, la Russia, ha chiuso i rubinetti. È chiaro che la Germania parte da una posizione economica diversa rispetto a noi sul tema degli stoccaggi. Ha messo 40 miliardi su questa cosa, e dunque è di poco più avanti rispetto all’Italia. Ma in questo momento noi siamo molto più robusti della Germania sulla questione energetica. Siamo l’unico paese che, da diverse settimane, ha completamente differenziato le fonti di approvvigionamento del gas. Gli altri paesi si trovano in una condizione di emergenza e devono correre, mentre l’Italia può costruire un futuro più stabile. Non cambierei la nostra posizione in questo momento”. Poi il ministro ringrazie Eni e Snam.