Carlo Sangalli rieletto alla guida di Confcommercio: Milano più smart ma con meno negozi

“Bene l'innovazione tecnologica ma attenzione a non creare disequilibrio e rendere le nostre città meno attrattive e vivibili. Servono più innovazione e più incentivi”. Il boom dell’E-Commerce

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Carlo Sangalli è stato rieletto oggi, per acclamazione, dall’assemblea, presidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, la più grande associazione territoriale di Confcommercio con le sue oltre 40 mila imprese per 352mila occupati e 113 associazioni territoriali e di categoria aderenti, in rappresentanza di tutti i settori del terziario.

Un settore, quello del terziario,  che l’Ufficio Studi di Confcommercio “fotografa”, all’inizio di questo nuovo mandato, in un momento di transizione ed evoluzione dopo anni difficili segnati da Covid, rincaro energia, conflitto in Ucraina e dalle conseguenze sull’economia con inflazione e ricaduta sui consumi. Tutti elementi che hanno contribuito a cambiare il volto della Grande Milano sempre più smart e digitale ma anche con meno negozi. Il risultato concreto è l’aumento dell’e-commerce, un 101 per cento in più, e dei servizi e attività turistico-ricettive e il contemporaneo calo degli esercizi commerciali.

Il commento di Carlo Sangalli

“Bene l’innovazione tecnologica, ma attenzione a non creare disequilibrio e rendere le nostre città meno attrattive e vivibili. Servono ancora più innovazione e più incentivi. Nella Grande Milano – commenta Carlo Sangalli - inflazione, caro energia e Covid hanno avuto importanti ripercussioni sul mondo del terziario. Crescono l’e-commerce e i servizi, ma diminuiscono gli esercizi commerciali. Un fenomeno, questo, che contribuisce a rendere meno vivibili le nostre città. Serve certamente più innovazione ma occorrono anche più incentivi per le attività commerciali che danno valore al territorio e lo rendono più attrattivo”.

Le congratulazioni di Fontana

"Congratulazioni e buon lavoro". Così il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nell'apprendere la notizia della riconferma di Carlo Sangalli alla presidenza di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. "Una figura di grande statura - ha aggiunto Fontana - che ha scritto la storia recente di questo settore e che continua a essere un punto di riferimento per l'intera categoria". "Ci incontreremo presto - ha concluso - per condividere nuove strategie a sostegno di un comparto forte e importante".

Ecco l’analisi  dell’ufficio studi di Confcommercio. Nel dettaglio l’andamento per settore:

Terziario: più imprese e occupati

Le imprese del terziario a Milano, Monza Brianza Lodi, sono complessivamente in aumento: un più  4%, 285.096  imprese nel 2023 contro le 274.346 del 2019. Nel terziario crescono di più gli addetti:  il 10 per cento pari a 1.804.526 del 2019 contro i 1.984.827 quest’anno. Una tenuta del tessuto imprenditoriale che Confcommercio definisce “ con luci e ombre.”

E-Commerce boom

Molto forte, dal 2019 a oggi, ovviamente partendo da numeri più piccoli, è la crescita dell’e-commerce con un 101% in più di imprese (da 1.915 a 3.850) e un esponenziale aumento di occupati: + 483% (da 5.566 nel 2019 a 32.455 nel 2023 (ancora più alto +536% l’aumento di occupati a Milano). Significativi sono anche gli incrementi di imprese nell’innovazione digitale: un più 17 per cento di imprese, da 47.019 a 54.819, una crescita del 20% degli addetti, da 600.467 a 720.179.

Commercio al dettaglio in difficoltà

In calo, invece, le imprese del commercio al dettaglio: meno 12 per cento nel non alimentare, da 33.924 imprese nel 2019 a 29.959 nel 2023, meno 7 per cento nell’alimentare, da 5.007 aziende nel 2019 alle 4.658 quest’anno, ma con una crescita degli addetti del 6 per cento. A Milano il calo del numero di imprese del commercio al dettaglio è del 9% nel non food e dell’8% nell’alimentare.

Ristorazione

Meno imprese ma la movida cresce a Milano. Nel complesso a Milano, Lodi, Monza e Brianza, si registra una diminuzione anche per l’ingrosso del 5 per cento (da 52.977 imprese del 2019 a 50.322 nel 2023). In leggero calo, inoltre, come numero di imprese, il settore della ristorazione (-2%, da 22.490 nel 2019 a 21.904 nel 2023), ma, a Milano città, i pubblici esercizi sono viceversa in aumento: le attività che compongono il comparto movida sono, infatti, cresciute del 5% (da 14.585 nel 2019 a 15.349 quest’anno). A Milano, come le imprese, si conferma il calo anche nei punti vendita del commercio: meno 4 per cento e le imprese sono scese dalle 18.256 del 2019 alle 17.581 nel 2023.