BARBARA CALDEROLA
Economia

Crescita e ambiente, filosofia Cap: “Investiamo sulle grandi sfide”

Milano, balzo dell’utile nel 2024. Il presidente Santagostino: il risparmio energetico è la chiave

Yuri Santagostino, presidente del gruppo Cap

Yuri Santagostino, presidente del gruppo Cap

Milano – Investimenti quasi triplicati in 10 anni, crescita a doppia cifra dell’utile a 83 milioni contro i 12 e mezzo del penultimo bilancio: il 2024 è stato l’anno d’oro di Cap, il gestore del ciclo idrico in Città metropolitana chiude con risultati importanti, 525 milioni di ricavi, e punta a diventare sempre più green utility. Il presidente Yuri Santagostino guarda avanti.

A cosa si devono questi numeri?

“Ci sono stati elementi finanziari, ma il grande apporto nasce dagli interventi sul risparmio energetico, il margine lordo operativo segna un +45% a 160,9 milioni. Gli investimenti nel 2015 erano di 50 milioni, adesso sono arrivati a 137,8 e nel 2025 puntiamo alla cifra tonda: 150 milioni. Il nostro compito non è solo amministrare una risorsa essenziale come l’acqua, ma essere protagonisti del cambiamento rendendo le città più resilienti, contrastando la crisi climatica, innovando le prestazioni pubbliche al servizio di persone e ambiente”.

Su cosa investite?

“Sulle grandi sfide del nostro tempo, con le città spugna contro gli eventi climatici estremi e moltissimo sulla riduzione delle perdite. Oggi siamo al 18%, vogliamo scendere al 15, a fronte di una media italiana del 40. Poi ci sono i temi della circolarità con i depuratori che non trattano più solo l’acqua, ma anche rifiuti. Stiamo aumentando anche l’autoproduzione energetica per la decarbonizzazione”.

Cap vive una trasformazione.

“Stiamo cambiando pelle. Con l’acquisizione di parte di Aemme siamo entrati nel settore igiene urbana. Mentre due controllate, ZeroC e Neutalia, gestiscono rispettivamente impianti a Sesto San Giovanni e Busto Arsizio”.

Che ruolo hanno le tecnologie?

“Essenziale, molti finanziamenti Pnrr ci aiutano a implementare l’AI e grazie a questa tecnologia miglioriamo le performance di rete, prevenendo rottura e perdite con un impatto positivo anche in termine di risparmio: interveniamo prima che il problema scoppi. È meno costoso”.

Che impronta state lasciando sul territorio?

“Dimostriamo ogni giorno che un’azienda pubblica può essere un soggetto industriale capace di creare valore”.

Al centro di tutto c’è la formazione?

“Esatto. Ogni attività si basa sulle persone, cerchiamo di creare ambienti di lavoro in cui ciascuno si senta a proprio agio senza scordare che anche i nostri soci hanno bisogno di personale aggiornato e noi provvediamo”.

A che punto siamo con il contrasto alla crisi climatica?

“Nessuno più nega il problema. Sul clima di domani c’è molto da fare, neanche gli esperti sono in grado di prevederlo. Ecco perché abbiamo messo in campo iniziative che da un lato tutelano il territorio da eventi sempre più imprevedibili e dall’altro lavorano per ridurre emissioni e impatto. Come Città Metropolitana si è fatto moltissimo sul fotovoltaico. La sensibilità è consolidata, si vede dai bandi pubblici, regionali, statali. Noi stiamo portando avanti anche interventi sui singoli Comuni. Penso all’agrifotovoltaico sul depuratore di Robecco sul Naviglio, ultima realizzazione in ordine di tempo”.