Buoni pasto, la protesta dei commercianti. Ecco quando non saranno accettati

Gli esercenti proclamano uno sciopero: "Paghiamo commissioni troppo alte. Così il sistema non regge, a rischio i nostri bilanci"

Polemica sui buoni pasto

Polemica sui buoni pasto

Roma, 8 giugno 2022 - Si scalda la protesta sui buoni pasto di esercenti e grande distribuzione che da tempo denunciano commissioni troppo alte e tempi lunghi e ora annunciano uno sciopero per mercoledì 15 giugno. L'iniziativa proclamata da Confcommercio Fipe, Fida Confesercenti, Federdistribuzione, Coop e Ancd Conad è stata indetta per chiedere una riforma del sistema. "Le commissioni a carico di noi esercenti sono insostenibili - affermano - per ogni buono da 8 euro ne incassiamo poco più di 6".

"Abbiamo fatto numerosi appelli pubblici sulla necessità di riformare il sistema dei buoni pasto in modo radicale, ai quali non c'è stata risposta. È una situazione sulla quale occorre intervenire con decisione, ed è per questo che mercoledì 15 giugno gli esercenti pubblici e le aziende della distribuzione non accetteranno i buoni pasto". Lo ha detto Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione, spiegando le motivazioni per le quali il 15 giugno ci sarà una giornata di sospensione dell'accettazione dei buoni pasto alla quale parteciperanno bar, ristoranti, alimentari, supermercati e ipermercati aderenti a Ancd-Conad, Ancc-Coop, Fiepet Confesercenti, Federdistribuzione, Fida e Fipe-Confcommercio.

"Il nostro obiettivo è tutelare un importante servizio di cui beneficiano milioni di lavoratori, che va però reso sostenibile - continua Frausin -. Chiediamo al Governo, soprattutto in vista dell'imminente gara Consip, di superare un sistema che impone commissioni non eque, le più alte d'Europa, che si avvicinano al 20% del valore nominale del buono pasto. Tutto ciò grava pesantemente sulle nostre imprese, mettendone a rischio i risultati economici e rischiando di rendere insostenibile la prosecuzione di questo servizio in futuro».