Bonus elettrodomestici fino a 150 euro: come funziona e cosa prevede la proposta

L’agevolazione è stata presentata dalla Lega e punta ridurre i consumi energetici domestici rottamando vecchie lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi

Bonus elettrodomestici da 150 euro

Bonus elettrodomestici da 150 euro

La Lega ha inserito all’interno della legge di Bilancio – da approvare entro fine dicembre – un bonus fino a 150 euro per l’acquisto di elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi a patto di rottamarne contestualmente uno con almeno 10 anni di vita.

Se approvata dal Parlamento, questa agevolazione prevederebbe uno sconto del 25% sul prezzo d’acquisto di un prodotto dotato della nuova etichetta energetica, fino a un importo massimo di 150 euro per lavatrici lavasciuga di classe A, lavastoviglie di classe C o superiore e frigoriferi e congelatori di classe D o superiore.

Ad oggi, questi tre elettrodomestici sono responsabili di oltre il 40% dei consumi energici delle famiglie italiane. Sostituire anche un singolo vecchio prodotto con uno più moderno porterebbe a una diminuzione dei consumi con un risparmio in bolletta stimato di circa 150 euro all’anno.

Applia, l’associazione italiana dei produttori di elettrodomestici, calcola che se il bonus fosse approvato con uno stanziamento di 350 milioni di euro si finanzierebbe l’acquisto di 2,5 milioni di prodotti a migliore efficienza energetica, con un risparmio annuale di 800 gigawattora (più o meno il consumo di energia totale di una città grande come Palermo).

 

Come rottamare i vecchi elettrodomestici

Sul lato ambientale, c’è anche il tema del riciclo. “Oltre il 95% dei materiali che compongono un elettrodomestico sono recuperabili e possono essere reimmessi nel ciclo produttivo; questo se il prodotto è conferito e smaltito correttamente”, spiega Marco Imparato, direttore generale di Applia Italia. Ad oggi, tuttavia, solo un terzo dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è intercettati dai sistemi ufficiali di raccolta e riciclo.

Come si deve rottamare un elettrodomestico? “Il consumatore – afferma Imparato – può dare gratuitamente il proprio apparecchio da sostituire al venditore quando ne acquista uno nuovo (il cosiddetto “1 contro 0”) o portarlo direttamente in una piazzola ecologica comunale. Il piccolo elettrodomestico può anch’esso essere lasciato gratuitamente nei grandi punti vendita del retail (senza obbligo di acquisto, questo viene definito invece “1 contro 0”) oppure portato in ricicleria”.

 

L’impatto sulla filiera del Made in Italy

Oggi l’industria dell’elettrodomestico e delle attrezzature professionali genera in Italia un fatturato complessivo che supera i 19 miliardi di euro e impiega oltre 145 mila persone (tra lavoro diretto e indotto).

“La proposta di un bonus legato all’acquisto di elettrodomestici tecnologicamente avanzati ad elevata efficienza, con contestuale certificato smaltimento del vecchio prodotto sostituito, è in grado di produrre significativi impatti positivi per la sostenibilità e per la competitività dell’industria italiana”, afferma il presidente di Applia.

“L’Italia, infatti, è il secondo principale produttore a livello europeo di elettrodomestici in termini di fatturato (dietro alla Germania), e può vantare una radicata filiera di componentistica e prodotto finito, che rende il comparto un’eccellenza del Made in Italy. In particolare, l’industria italiana è focalizzata sui segmenti “premium-price” del mercato, dove realizza oltre il 50% del proprio fatturato”.

Alla fine, secondo le stime dell’associazione dei produttori, il bonus porterebbe a un incremento di circa 110.000 tonnellate il quantitativo di Raee domestico raccolto (con un aumento di circa il 30% rispetto al 2021).