Chiude la Bayer, doccia gelata per 46 operai

L’annuncio choc della multinazionale nello stabilimento di Filago. "Ci ha colto di sorpresa. Molti di noi hanno una famiglia"

Bayer di Filago

Bayer di Filago

Filago (Bergamo) - Un’altra azienda chiude i battenti nella Bergamasca e altri operai rimarranno senza lavoro. Accade alla Bcs Bayer Crop Service di Filago, la multinazionale chimica specializzata nella produzione di colture e prodotti per l’agricoltura, i cui vertici ieri hanno incontrato i rappresentanti del sindacato di categoria, la Filctem Cgil di Bergamo per annunciare la cessata attività produttiva a partire dal prossimo mese di dicembre. Dei 62 lavoratori in organico, i 46 operai e addetti alle attività collegate (manutenzione, laboratorio, controllo qualità) perderanno così il posto: la metà da fine anno, gli altri da giugno 2022, quando le operazioni di dismissione del sito saranno completate. I lavoratori restanti, tutti impiegati, gestiranno l’attività di logistica per gli altri siti dell’azienda in Europa. La notizia della fine della produzione è arrivata come un fulmine a cielo sereno e ha colto di sorpresa operai, Rsu e sindacati. Il segretario generale della Filctem Cgil di Bergamo, Ezio Acquaroli, non usa giri di parole per esprimere il proprio sconcerto e la propria rabbia per l’esito che si prospetta.

«Siamo alle solite - accusa -. Le produzioni italiane vengono dismesse, quando sarebbe invece necessario che altre produzioni tornassero qui nel nostro Paese. Dopo aver incontrato oggi i rappresentanti aziendali (ieri mattina, ndr), abbiamo subito convocato un’assemblea, in presenza, nel piazzale dell’azienda, e abbiamo dato la notizia: i lavoratori sono arrabbiati e, ovviamente, preoccupati per il futuro». Per protestare contro la decisione dell’azienda, per lunedì mattina è stato proclamato uno sciopero di 8 ore per ciascun turno, con un presidio che si terrà, dalle 8 a mezzogiorno, davanti ai cancelli dello stabilimento di Filago, in viale delle Industrie 9. «La notizia ci ha colti di sorpresa - spiega uno dei dipendenti che perderà il lavoro -. Molti di noi hanno famiglia con figli, come faremo a tirare avanti e a garantire un futuro dignitoso ai nostri ragazzi. Lo sciopero di lunedì, oltre che un segno di protesta, vuole essere anche un tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nostra situazione. Speriamo che anche le istituzioni e i politici bergamaschi possano fare qualcosa per scongiurare un simile evento, che scombussolerà le vite di tutti noi».