Auchan
Milano, 29 settembre 2019 - Addetti alla sicurezza lasciati a casa con il passaggio degli ipermercati da Auchan a Conad, perché il contratto con la società di vigilanza privata Mercury «viene considerato concluso» al momento del cambio d’insegna e di proprietà. Ripercussioni anche sull’indotto della maxi-operazione che porterà i punti vendita della catena francese in Italia nelle mani del consorzio Conad, che punta a espandersi nelle regioni del Nord con il salvataggio di un gruppo in profonda crisi. Un passaggio tormentato, tra dipendenti con il fiato sospeso per il rischio esuberi e incertezza sul futuro della sede di Rozzano Milanofiori dove lavorano circa 800 persone che potrebbero trovarsi «in surplus», dei depositi e dei negozi meno performanti. L’ultimo incontro con i sindacati si è concluso con una fumata nera, e per domani è stato fissato un nuovo vertice che potrebbe rivelarsi decisivo per fare chiarezza.
«Chiediamo garanzie sul futuro dei dipendenti – spiega Elvira Miriello, segretaria Filcams-Cgil Milano - l’occupazione deve essere salvaguardata. Conad ha spiegato che sulla ristrutturazione lascerà mano libera ai singoli imprenditori del consorzio che rileveranno i punti vendita, questo apre la strada a scenari preoccupanti». L’incontro di lunedì potrebbe concludersi con la firma di un accordo sulla gestione del personale oppure con una rottura, che aprirebbe la strada a mobilitazioni sul territorio. Intanto sono con il fiato sospeso gli 800 dipendenti della sede di Assago, persone che si occupano di amministrazione, logistica, marketing e settore commerciale ora costrette ad attendere sviluppi delle trattative. E i viglianti che finora si sono occupati della sicurezza potrebbero perdere il posto, per il subentro delle società che attualmente lavorano per Conad.
«Ci sono pesanti ripercussioni anche sull’indotto», conclude Miriello. Il piano solo in Lombardia coinvolge in tutto 5.000 persone. La road map iniziale è stata fissata: 109 punti vendita del gruppo Auchan in Italia (45 solo in Lombardia) passeranno a Conad da ottobre. Si tratta dei negozi più performanti, per i quali non dovrebbero esserci criticità. Il problema è nella seconda tranche del piano, con il passaggio delle altre attività, perché non è stata ancora definita una cornice condivisa su un percorso che occuperà i prossimi 36 mesi. Andrea Giann