Test sierologici, consiglio di Stato accoglie il ricorso di Diasorin e San Matteo

Sospesa la sentenza del Tar della Lombardia che aveva azzerato l'accordo tra l'azienda e il Policlinico

Il plasma iperimmune (Imagoeconomica)

Il plasma iperimmune (Imagoeconomica)

Milano,16 luglio 2020 - Il consiglio di Stato, accogliendo il ricorso del Policlinico San Matteo di Pavia e di Diasorin, ha sospeso gli effetti della sentenza con cui il Tar della Lombardia lo scorso 8 giugno aveva azzerato l'accordo tra la multinazionale e lo stesso San Matteo sui test sierologici per la ricerca nel sangue degli anticorpi dopo una infezione da Covid-19. I magistrati di Palazzo Spada hanno anche sospeso la decisione del Tribunale amministrativo lombardo di trasmettere gli atti alla Corte dei Conti. 

La sentenza sospesa dal Consiglio di Stato è quella con cui il Tar a giugno aveva accolto il ricorso proposto da TechnoGenetics, l'azienda di Lodi che opera nel campo dell'immunodiagnostica e che, dopo la sottoscrizione del contratto tra la multinazionale con sede a Saluggia (Vercelli) e l'Irccs pavese, aveva lamentato un'alterazione della concorrenza. Palazzo Spada, come si legge nel procedimento, ritiene «utile in vista della decisione nel merito della complessa controversia, acquisire, per il tramite del Ministero dell'Università e Ricerca scientifica (che ovviamente potrà avvalersi dell'apporto informativo degli IRCCS), più ampi elementi conoscitivi circa le prassi operative seguite» dagli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico quale è il San Matteo di Pavia, nell'applicazione delle norme sulle modalità di ricerca e assistenza «con particolare riferimento alla provenienza (privata/pubblica) della proposta delle linee di ricerca attivate».

Pertanto è stato ordinata al direttore del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca «la presentazione di relazione informativa circa le prassi operative seguite». Il provvedimento di oggi si fonda anche sul fatto che, «alla luce del bilanciamento degli interessi (...) il pregiudizio» che deriverebbe per la Fondazione San Matteo dall'esecuzione della sentenza« e che getterebbe nell'incertezza »la perdurante validità delle linee di ricerca che l'Istituto sta conducendo (...) anche in ambiti attinenti alla diffusione epidemiologica in atto« che riguarda il Covid-19 »sia maggiormente rilevante e pregnante sul piano cautelare, rispetto al mero interesse dell'originario ricorrente Technogenetics s.r.l. (non già a competere sull'attività di sperimentazione e ricerca messa a disposizione dall'Istituto,) a tutelare porzioni di «mercato» acquisite nel settore in cui già opera con propri strumenti diagnostici brevettati«.