PIERO DEGLI ANTONI
Cultura e Spettacoli

Teatro Manzoni, a Milano torna il grande festival della magia

Dal 2 all'8 gennaio al teatro Manzoni la kermnesse ideata da Raul Cremona

Raul Cremona

Milano, 30 dicembre 2016 - Non c'è forse un altro spettacolo come la magia ad aver bisogno di un pubblico reale. Ballerini, comici, attori, cantanti, pattinatori, funamboli possono benissimo (e forse meglio) esibirsi in tv o al cinema, i prestigiatori no. Sul piccolo o sul grande schermo c’è sempre il dubbio che il trucco sia stato truccato, e che l’abilità del mago venga aiutata dagli effetti speciali elettronici, o da semplici accorgimenti di montaggio. In teatro non si può mentire. Chi è passionato del genere non può perdere il Festival della Magia (seconda edizione) che si tiene a Milano dal 2 all’8 gennaio al teatro Manzoni. Il promotore dell’iniziativa, nonché conduttore sul palco, è Raul Cremona, noto al pubblico televisivo come il Mago Oronzo (reso celebre da “Mai dire gol”). Raul Cremona è un interprete del filone comico della magia, ma ciò non significa che non sia anche un prestidigitatore vero e proprio.

È anche l’animatore della scuola milanese Clam dove ha cresciuto giovani talenti alcuni dei quali si esibiranno appunto al Manzoni. Ci sarà Christopher Castellini, un mentalista che, nonostante la difficoltà di muoversi in carrozzella a causa di una malattia progessiva, sa stupire gli spettatori, e poi Alberto Giorgi e Laura (specializzati in macchine incredibili), Vittorio Marino (magia comica) e Andrea Piccolini.

Il festival vedrà anche la partecipazione di alcune star internazionali: Dion dall’Olanda, che unisce magia e ballo; Charlie Mag dalla Spagna, specializzato nella manipolazione delle colombe; Hannah dal Giappone.

«La passione della magia mi è venuta da piccolo», ha raccontato Raul Cremona alla presentazione del Festival, «ero in platea ad assistere a uno spettacolo di Silvan. Ha perso un fazzoletto, io l’ho raccolto e gliel’ho riconsegnato. E lui mi ha detto: “Bravissimo”». «I comici con gli anni intristiscono, quando passa il loro momento diventano sempre più cupi. Invece noi maghi siamo sempre entusiasti e divertiti, quando ci incontriamo perdiamo delle ore a discutere di questo o quel gioco. E il bello è che mia moglie mi dice sempre: “Non fare il mago Oronzo, lo sai che non mi piace...”.».

Fino a pochi anni fa la magia in Italia era ancora vissuta come uno spettacolo di seconda linea, un po’ triste e dimesso, da avanspettacolo. Ultimamente invece gli show del genere hanno conosciuto un nuovo successo, di chi il merito? «Di Internet. Ci ha portato la cultura estera. La magia è molto considerata in Usa, in Gran Bretagna, anche in Spagna. Attraverso i video ora ha ripreso piede anche da noi. E pensare che i giochi di magia li abbiamo inventati noi italiani nell’800, lo stesso Houdini - che in realtà si chiamava Heisz - scelse un cognome che finiva in “ini” proprio per dare l’impressione di avere ascendenze italiane. Comunque ora, grazie al web, la magia sta appassionando molti giovani». Sembra che l’ultima moda sia la magia di strada, resa famosa da film come “Now you see Me”. È così? «Per la verità la magia di strada è già un po’ passata di moda, adesso va molto la magia coreana, oppure la extreme magic». Visti da vicino, è proprio un’altra cosa. Per questo gli spettatori che entreranno al Manzoni riceveranno, già nel foyer, un’accoglienza particolare fatta di trucchi e di illusioni, a tu per tu. Il trucco forse c’è ma di sicuro non si vede.