LORENZO BISES
Cultura e Spettacoli

Di necessità virtù

Bises Si parla tanto del caro vita milanese per le case e le spese ordinarie, un po’ meno invece degli affitti...

Bises Si parla tanto del caro vita milanese per le case e le spese ordinarie, un po’ meno invece degli affitti...

Bises Si parla tanto del caro vita milanese per le case e le spese ordinarie, un po’ meno invece degli affitti...

Bises

Si parla tanto del caro vita milanese per le case e le spese ordinarie, un po’ meno invece degli affitti per i negozi, le attività e le nuove imprenditorie. Perché se i giovani non riescono a permettersi nemmeno un monolocale, i giovani creativi tantomeno un ulteriore spazio in cui lavorare, dovendo per forza di cose ripiegare i propri sogni e lasciarli in fondo a un cassetto sempre più adirati e scoraggiati. Questa è stata la spinta di Valentina, Giorgia e Debora, tre designer unite dalla passione per l’oreficeria, per aprire “About” la fucina orafa di via De Sanctis in cui si affitta anziché la scrivania come in un abituale co-working il banchetto orafo e tutta l’attrezzatura per avviare o imparare la professione.

Sono 14 postazioni e diverse le tipologie di specializzazione, perché oltre a dar vita alla propria visione si apprende una tecnica acquisendo esperienza. Ad aprirmi le porte è stata Debora Giugno che anni fa ha lanciato il suo brand “A day of June” partendo dal lato poetico della materia, dai 4 elementi che compensati in un saldo equilibrio danno voce e risalto all’essenza del gioiello. Anelli, bracciali, orecchini e pezzi unici raccontano la storia di chi li ha pensati e fatti realizzare, hanno un sapore ancestrale, di antico manufatto, che sa attraversare tempo e mode. Lei insieme alle altre designer, si occupa delle sue collezioni, ma mette a disposizione la sua competenza per il workshop “Orafo per un giorno” in cui insegna a comprendere le diverse leghe, come riconoscere i materiali, le pietre, fino alla creazione di un anello personalizzato da indossare con orgoglio, d’altronde si può ben dire “L’ho fatto io!” una volta usciti da questa arricchente esperienza! Laboratori così meritano di essere conosciuti e frequentati, in un mondo sempre più digitale e metodico il lavorare con le mani ammirando chi sa farlo, diventa qualcosa di educativo e che ispira generosi futuri.