Sinfonica di Milano, lo sciopero non ferma il concerto. Ma con metà dei musicisti

Dei 73 elementi previsti per la sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak, sul palco dell'auditorium di largo Mahler oggi pomeriggio, ne sono saliti 38 con il direttore Vincenzo Milletarì

Un concerto della Sinfonica (archivio)

Un concerto della Sinfonica (archivio)

Milano – Si è svolto nonostante lo sciopero - il primo dichiarato nei suoi trent'anni - il concerto di oggi pomeriggio dell'orchestra Sinfonica di Milano che ha mantenuto il programma previsto anche se in formazione ridotta. Dei 73 elementi previsti per la sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak, sul palco dell'auditorium di largo Mahler oggi pomeriggio, ne sono saliti 38 con il direttore Vincenzo Milletarì che ha accennato a voce l'assolo del clarinetto del quarto movimento.

«Abbiamo riscritto il Nuovo mondo» ha commentato al termine uno dei professori d'orchestra. Gli applausi finali non risolvono però una vertenza che è aperta e che vede spaccato in due il sindacato. La Fistel Cisl ha infatti proclamato lo sciopero. La Cgil no. La Cisl ha inviato un comunicato spiegando la sua contrarietà al fatto che il direttore generale e artistico dell'orchestra Ruben Jais abbia diretto oggi - in contemporanea, anzi per usare le parole del sindacato in «concorrenza» alla Sinfonica - la Johannespassion di Bach.

Il fatto in un concerto gratuito nella vicina chiesa di San Celso «in sfregio a un accordo sindacale», e ha criticato la mancanza di di confronto su pianta organica e sul metodo di selezione e assunzione dei musicisti. Nel frattempo con una lettera inviata al cda una parte dei dipendenti ha dato solidarietà a Jais. Di certo, dopo il concerto, per cui «c'erano musicisti parte in organico, parte fuori, incluso uno fatto rientrare dall'aspettativa - ha detto il segretario milanese Fistel Cisl Silvio Belleni - la questione non finisce qui. Valuteremo anche azioni legali».

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