
La rassegna itinerante, esclusa dai contributi ministeriali dopo dieci anni, prepara la 28esima edizione
Non sarà un’avventura. Nel senso che non ce ne sarà una sola. E certo queste avventure non scompariranno veloci al risveglio (al calare del sipario), come se nulla fosse stato. Visto che da oltre un quarto di secolo la natura de “L’ultima luna d’estate“ è esattamente l’opposto: rimanere sotto pelle agli spettatori, scatenare il dubbio e gli interrogativi, radicarsi con creatività sul territorio. Nello specifico, una dozzina di comuni fra le province di Lecco e Monza Brianza coinvolti in questa ventottesima edizione del festival diretto da Luca Radaelli.
Rassegna diffusa. Curata dalle compagnie Teatro Invito e Piccoli Idilli, in collaborazione con il Consorzio Brianteo Villa Greppi. Che come al solito è pronta a svilupparsi fra palazzi, cascine, parchi, cortili, piazze e quant’altro, muovendosi anche nel cuore del Parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone. Insomma: gli orizzonti sono già piuttosto speciali. Figurarsi se vengono pure arrichiti dalla consueta qualità della proposta artistica. Una qualità che in questi anni è arrivata chiara al pubblico, alla critica, alle istituzioni.
Ma evidentemente meno al Ministero della Cultura. Forse per una questione di distanza, chissà. Visto che dopo dieci stagioni di contributi, quest’anno il Mic ha deciso di escludere il festival dalla possibilità di riceverne per il prossimo triennio. Misteriosi i motivi. O forse fin troppo leggibili da un punto di vista politico. Considerando che la stessa commissione ministeriale ha espresso giudizi altrettanto bizzarri su diverse realtà storiche della ricerca, che da tempo si muovono sul confine per temi e per linguaggi: da Santarcangelo a Danae. Nel settore quindi crescono rabbia e frustrazione. Complimenti allora all’Ultima luna che è riuscita in ogni caso a comporre questa edizione tutta dedicata al tema “Teatro e avventura“.
Non senza un pizzico di ironia. "Il teatro è un’avventura d’arte e di vita – sottolinea Radaelli –. E quest’anno “L’ultima luna d’estate“ sarà più avventurosa che mai. Sia per noi che la realizziamo tra tante difficoltà e sia per gli spettatori, che saranno protagonisti di viaggi oceanici e cammineranno su sentieri di conoscenza. Se la nostra società attuale aspira alla sicurezza e la paura soffoca l’avventura, noi pensiamo che l’intima natura dell’uomo sia invece superare i limiti, viaggiare verso l’ignoto, scoprire mondi nuovi". Si inizia venerdì 29 agosto. C’è tempo per prepararsi. E si prosegue poi fino a domenica 7 settembre. Primi appuntamenti a La Valletta Brianza: alle 18 una chiacchierata introduttiva sul tema della rassegna, alle 21 il Moby Dick di Roberto Mercadini, una lettura/narrazione da Melville. Il giorno dopo ci si sposta sul Sentiero degli Gnomi nel Parco del Curone per seguire Giuseppe Cederna in “Non dimenticarti mai del cielo“, mentre in serata a Casatenovo “Apologia dell’avventura“ con Pietro Del Soldà, diretto da Manfredi Rutelli.
Da non perdere poi la prima nazionale di “Non una grande storia“ (Vittorio Continelli e Stefano Tè) e di “Caccia’l drago“ di Elvira Frosini e Daniele Timpano, con quest’ultimo che omaggia in scena gli immaginari di Tolkien. Debutto sabato 6 a Sirone. E poi ancora la Piccola Odissea di Pennacchi, il Walter Bonatti firmato da Federico Bario e Luca Radaelli, MaMiMò, Filippo Capobianco, Emanuela Dall’Aglio.