ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Marco Mengoni "vola" con il vento del successo al Forum di Assago

Ripresa autunnale del #mengonilive2016, che approda oggi e domani tra le gradinate di un Forum esaurito dopo le tappe di Mantova e Lugano

Marco Mengoni ovunque sold out e vendite record

Assago, 16 novembre 2016 - È il suo momento, non c’è che dire. Tutto porta a Marco Mengoni e a questa ripresa autunnale del #mengonilive2016, che approda oggi e domani tra le gradinate di un Forum esaurito dopo le tappe di Mantova e Lugano, arriva in concomitanza con i dischi d’oro appena certificati di “Ad occhi chiusi” e “Sai che”. E se il primo rappresenta l’ennesimo successo dell’ultima fatica in studio “Le cose che non ho”, “Sai che” anticipa il nuovo album “Marco Mengoni Live” sul mercato dal 25 novembre a completamento di quel «progetto discografico in divenire» che è stata la trilogia varata lo scorso anno da «Parole in circolo». Il relativo video, sette milioni e seicentomila visualizzazioni su YouTube, è stato girato in America, vagabondando come un personaggio di Jack Kerouac fra California, Nevada, Utah, Colorado, Arizona; in tutto quattromila chilometri in tre giorni. Cose da globetrotter. La somma dei videoclip girati qua e là per il mondo, infatti, diventerà un mediometraggio intitolato «Così sono partito per un lungo viaggio» (frase iniziale di “Ti ho voluto bene veramente”). D’altronde questi per l’idolo di Ronciglione sono “anni senza sosta” in cui dice di essere andato «a “toccare” dei mondi musicali che prima mi mancavano». Pure all’estero. Ancora dieci show peninsulari, infatti, e lo spettacolo sbarcherà in Europa, sulla scia anche del buon riscontro avuto dalla puntata a Madrid in primavera, passando da Francoforte a Bruxelles e poi ancora Amsterdam, Parigi, Lussemburgo, Zurigo, Colonia, Vienna e Varsavia.

«Facendo questo mestiere, ma forse anche prima, una delle cose che mi sono scoperto è stata la possibilità di non vivere alcuni momenti della vita» ammette Marco, 27 anni. «Tendenzialmente sono un bradipo, ma ho anche una gran voglia di andare avanti, così a volte mi faccio fregare dal passato pensando troppo al domani senza vivere l’oggi». Mengoni dice di essere un insoddisfatto cronico e di trovare in questo suo stato la molla per andare avanti. «Non essere mai contento è però la mia fortuna, perché vuol dire che cercherò sempre di fare meglio di prima», giura. «E il live rappresenta un’occasione straordinaria per migliorarsi sera dopo sera». Durante “Pronto a correre”, con una “mossa alla James Bond” come la definisce lui, vola attaccato ad un cavo dal primo e più grande palco, al secondo, più piccolo, planando sulle braccia protese del pubblico. E con lui planano pure i grandi schermi che durante lo show si muovono e creano spettacolari scenografie: «Nella tournèe passata mi era mancata la vicinanza con il mio pubblico e così questa volta l’ho voluto avere a distanza ravvicinata per guardarlo in faccia». Il tutto unito ad un forte impegno d’artista. «Dovessi andare in scena oggi mi presenterei sul palco con una enorme matita, perché la libertà di esprimere ogni nostro sentimento è il bene più importante», spiega. «Se c’è un messaggio che voglio far arrivare con i miei concerti è proprio che la libertà intellettuale rappresenta la nostra vera ricchezza, perché sta alla base di ogni altro diritto. E che al mondo non esistono diversità culturali, razziali o religiose, ma esistono solo amore e odio».