In libreria 'Il cacciatore di Caino', il nuovo noir metropolitano di Fabrizio Carcano

Un giallo a carattere religioso ambientato a Milano, che partendo dal delitto di un sacerdote esperto in esorcismi racconta la caccia serrata a due assassini

Il nuovo romanzo di Fabrizio Carcano

Il nuovo romanzo di Fabrizio Carcano

Milano, 11 giugno 2020 - Torna in libreria, con un nuovo noir metropolitano, lo scrittore Fabrizio Carcano. Da oggi è in distribuzione ‘Il Cacciatore di Caino' (Mursia, pag. 348, Euro 17,00), l’ultima fatica letteraria del 47enne giallista milanese che nell’ultimo anno ha più volte conquistato il primo posto nelle classifiche gialli e noir di Amazon con i suoi titoli.

Il Cacciatore di Caino - ambientato nel gennaio 2020 prevalentemente nei quartieri intorno alla Stazione Centrale, tra il No.Lo., Porta Venezia e Greco – è un giallo a carattere religioso, che partendo dal delitto di un sacerdote esperto in esorcismi racconta la caccia serrata a due assassini che intrecciano le loro scie sanguinarie a Milano, uccidendo in modi diversi ma legati da un comune passato. A braccarli è ancora una volta il capo della sezione Omicidi, il vice questore Bruno Ardigò, il personaggio protagonista dei precedenti romanzi di Carcano, ribattezzato il Dan Brown milanese per via del successo del suo romanzo d’esordio Gli Angeli di Lucifero, il più scaricato nel 2017 dai lettori milanesi nelle metropolitane nell’ambito dell’iniziativa ‘Milano da leggere’, con 17mila download in 80 giorni.

 “Anche nel Cacciatore di Caino racconto Milano, i suoi quartieri forse meno conosciuti, con le loro peculiarità e i loro misteri, accompagnando i lettori alla scoperta dei murales delle zone est della città, ma anche dei segreti nascosti nel cimitero sconsacrato dell’abbazia di Chiaravalle dove riposavano le ossa dell’eretica trecentesca Guglielmina la Boema, in un noir milanocentrico dove cronaca e religione si fondono e si confondono.”, racconta Fabrizio Carcano, milanese doc, ma dal 2015 residente a Bergamo.

E infatti la dedica del romanzo è alla città di Bergamo, a tutte le vittime del Covid e al suocero Ferdinando deceduto a marzo per il virus. “Il romanzo è stato scritto in gran parte durante il lockdown. Nel libro, volutamente ambientato nel gennaio 2020, non si parla del virus, ma inevitabilmente ogni mia pagina ha risentito di quanto accadeva intorno a ognuno di noi in quelle drammatiche settimane di marzo”, spiega l’autore.