DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

Le vite ai margini della Trilogia del Benessere

Tre atti unici. Tre sospiri da qualche parte intorno alla speranza e alla disperazione. Per ritrovarsi immersi in una...

Tre atti unici. Tre sospiri da qualche parte intorno alla speranza e alla disperazione. Per ritrovarsi immersi in una...

Tre atti unici. Tre sospiri da qualche parte intorno alla speranza e alla disperazione. Per ritrovarsi immersi in una...

Tre atti unici. Tre sospiri da qualche parte intorno alla speranza e alla disperazione. Per ritrovarsi immersi in una realtà priva di qualsiasi cipria: doloroso, certo. Ma sotto scopri che fa bene smettere di raccontarsela. Per tornare alla vita e al mondo storto. Riscoprendosi umani. Che poi è la sensibilità che da sempre contraddistingue il teatro di Renato Sarti. Anche lontano dal Cooperativa di Niguarda. Come in quest’occasione, dal 10 al 15 giugno al Franco Parenti con “Trilogia del Benessere“. Ovvero: Libero (Il Battesimo), Spartaco (La Comunione) e Buon Natale (L’Estrema unzione). Tre brevi testi dalla storia imponente. Se si pensa che il primo fu portato in scena da Giorgio Strehler per il Piccolo, nella stagione 88/89. C’era ancora il muro di Berlino. Eppure si percepisce viva la materia drammaturgica che condivide Sarti, qui anche interprete insieme a Valentina Picello e Michelangelo Canzi. "Nelle periferie del mondo - sottolinea il regista - una buona parte della popolazione mondiale vive nell’indigenza, mentre una sempre più ristretta cerchia di privilegiati sguazza nello sfarzo accumulando spropositate quantità di denaro. Non ha importanza chi in un’altra vita attraverserà la cruna dell’ago per giungere in paradiso; è qui in Terra che spesso si vive l’inferno". Sul palco allora il monologo di Libero, bimbo nato in carcere, figlio del tossicodipendente Tino e di Maria, una prostituta. Anche Spartaco ha problemi di droga e arriva a bucarsi in diretta tv, scoprendosi nuova e triste star di un reality televisivo.

Diego Vincenti