SIMONA BALLATORE
Cultura e Spettacoli

La storia in formato ebook: "Occupazione, liberazione e lo sguardo di mio padre. Il colonnello Malgeri rivive"

Il figlio Vincenzo ricorda il libro del 1947, ora nella collana digitale della Sormani. Al centro le azioni della Guardia di Finanza e l’insurrezione del 1945. "Non è solo un resoconto militare: è un documento umano, civile, politico".

Il figlio Vincenzo ricorda il libro del 1947, ora nella collana digitale della Sormani. Al centro le azioni della Guardia di Finanza e l’insurrezione del 1945. "Non è solo un resoconto militare: è un documento umano, civile, politico".

Il figlio Vincenzo ricorda il libro del 1947, ora nella collana digitale della Sormani. Al centro le azioni della Guardia di Finanza e l’insurrezione del 1945. "Non è solo un resoconto militare: è un documento umano, civile, politico".

Una storia che per anni è stata tenuta del cassetto e che l’opinione pubblica non conosce ancora. Una storia che racconta l’intensa partecipazione della Guardia di Finanza nelle fasi prima e dopo la Liberazione. La storia di mio padre, che ha voluto scrivere questo libro per documentare tutto e che adesso, finalmente, possono leggere anche le nuove generazioni". Vincenzo Malgeri risfoglia così “L’occupazione di Milano e la sua liberazione“, scritto dal padre Alfredo e appena ripubblicato in formato digitale: è diventato un “ebook della Sormani“ grazie al Sistema Bibliotecario di Milano e alla collaborazione con “Milano è memoria“.

Alfredo Malgeri, generale della Guardia di Finanza, è scomparso nel 1977. Era stato insignito della Medaglia d’oro al Valore della Guardia di Finanza per le attività svolte durante la fase finale della Resistenza italiana. Attività che ha voluto documentare, ripercorrendole in un libro per evitare che venissero dimenticate. "All’epoca io avevo 13 anni – racconta Vincenzo –, all’inizio ho vissuto la guerra in maniera indiretta. Quando scoppiò ero a Bari, mio papà venne trasferito a MIlano nel ’42. Era il primo giorno di scuola, ricordo i bombardamenti, giorno e notte. La città in fiamme. Mio padre per proteggerci decise di farci lasciare la città".

Da grande Vincenzo ha seguito le orme del padre, raggiungendo il grado di generale della Finanza e coordinando operazioni importanti anche a Milano. "Quanto raccontato da mio padre non si trova nei libri di storia, è un approfondimento dettagliato di quegli anni – continua –: finita la guerra ha voluto raccogliere memorie e documenti e nel 1947 li ha pubblicati perché rimanesse il ricordo di quanto era stato fatto". Un lascito per i giovani, le scuole, la città.

L’introduzione del nuovo e-book è affidata al sindaco Giuseppe Sala, la presentazione è di Ferruccio Parri ed è corredato da una testimonianza di Leo Valiani. "Ottant’anni dopo la Liberazione, Milano non dimentica – sottolinea il sindaco –. Tra le pagine più alte di quella stagione, c’è l’insurrezione del 25 aprile 1945 e c’è la figura, ancora troppo poco ricordata, del colonnello Alfredo Malgeri. A lui e ai suoi finanzieri, uomini apparentemente periferici rispetto al racconto “ufficiale” della Resistenza, Milano deve moltissimo. Perché quando la città insorse, furono loro – con poco più di 400 moschetti – a liberare la Prefettura, a presidiare le sedi delle istituzioni, a proteggere la rinascita della vita democratica. Lo fecero con disciplina, con lucidità, ma soprattutto con profonda convinzione morale".

La nuova edizione realizzata dal Sistema Bibliotecario di Milano si inserisce nel progetto “Il tempo della pace e della libertà. Ottanta anni di Liberazione“. A dare una seconda vita in veste digitale a libri trascurati, dimenticati o poco conosciuti, sono i bibliotecari: hanno creato una vera collana, che cresce ogni anno e che con il volume di Malgeri oggi conta 47 ebook. "Ripubblichiamo questo libro, “L’occupazione di Milano e la Liberazione”, perché crediamo sia nostro dovere restituire voce a una testimonianza limpida e straordinaria – conclude Sala –. Non è solo un resoconto militare: è un documento umano, civile, politico. Una narrazione dall’interno di un pezzo fondamentale della Resistenza milanese, capace di mostrare quanto ampia e complessa fosse la trama dell’insorgenza. Ricordare oggi non è soltanto un dovere, è una responsabilità collettiva".