ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Il ritorno live (e love) dei Negramaro: "Tutto corre, recuperiamo lentezza"

La band salentina prepara il grande ritorno nei palasport con tappa il 3 ottobre al Forum di Assago. Sangiorgi: "Con l’arrivo del mio secondogenito ho provato emozioni che faranno parte di qualcosa".

I Negramaro all’interno del Waweforms Studio del tastierista della band dov’è stata realizzata l’intervista per il nuovo format “Fuori Soundcheck“

I Negramaro all’interno del Waweforms Studio del tastierista della band dov’è stata realizzata l’intervista per il nuovo format “Fuori Soundcheck“

La strada che in autunno riporta i Negramaro nei palasport, con tappa il 3 ottobre al Forum di Assago, inizia nel pieno della primavera a Milano, in quel Waweforms Studio che il tastierista della band salentina Andrea “Andro” Mariano s’è ricavato in alcuni ex edifici industriali della Barona. A parlarne davanti alle telecamere di Fuori Soundchek, il nuovo format musicale in esterni disponibile pure sui social e sul sito web del nostro giornale, sono il frontman Giuliano Sangiorgi e lo stesso Mariano.

Da dove parte il lavoro su un nuovo show?

Sangiorgi: "Per una band come la nostra il problema più grande, a volte insormontabile, è decidere la scaletta. Andro è un maestro in questo. Io ho una visione molto più ‘cinematica’ del racconto e ogni canzone esclusa mi sembra un figlio lasciato a casa. Lui no, è lucidissimo, preciso, ‘spietato’, nella scelta".

Mariano: "In vent’anni il nostro percorso sonoro è cambiato tantissime volte e uno dei lavori più importanti nella creazione di un nuovo spettacolo è proprio quello di dargli un’identità musicale precisa uniformandone i contenuti, visto che la qualità sonora s’è innalzata e pure alcuni strumenti che usiamo sul palco oggi al tempo dei nostri primi dischi non c’erano".

Riprendete in mano il repertorio per aggiornarlo.

Sangiorgi: "Se ad una canzone puoi cambiare il vestito sonoro, vuol dire che è gigantesca. Perché si regge in piedi da sola. È accaduto nel tour europeo, dove la dimensione teatrale ci permesso di giocare con certi nostri brani di ieri. Nonostante dovrei averne paura, mi diverto moltissimo a cantare i grandi perché mi fanno sentire a casa, visto che certi classici li canto dalla più tenera età, facendo leva su quella leggerezza che ho provato a ricercare pure nelle nostre canzoni, denudandole e rimaneggiandole per giocarci come se a scriverle fosse stato un altro. Dico sempre che se togliessi la mia voce dai Negramaro sarebbe stupendo scoprire quanta evoluzione musicale che c’è stata".

Nel vostro caso sono i dischi a decidere lo spazio in cui portarli o viceversa?

Mariano: "Alcuni fanno canzoni da stadio, da teatro, da Sanremo, ma è un altro modo di lavorare. Che in alcuni casi produce pure buoni risultati. Noi partiamo dalla tabula rasa e ci costruiamo delle emozioni capaci di toccare gli animi in qualsiasi tipo di contesto si trovino. Penso ad un brano dall’energia contagiosa come ‘Nuvole e lenzuola’ che pure nella cornice raccolta dei teatri ha saputo reinventarsi con grande successo".

Questo tour fa il punto su 25 anni di Negramaro e poi?

Sangiorgi: "In un periodo in cui tutto corre e ogni epoca dura un post, mi piace pensare di essere di nuovo lenti. Dalle esperienze negli stadi di ‘Amore che dormi’ ad oggi, al netto del Covid e dei problemi fisici di Lele (Spedicato, il chitarrista vittima di un’emorragia cerebrale poi completamente risolta - ndr), non ci siamo mai fermati. E questi palazzetti che andiamo a fare rappresentano la parte conclusiva di un tour iniziato di fatto nel 2018".

Tutto con la spinta dell’ultimo album “Free Love”, portato l’estate scorsa pure tra gli spalti del “Meazza”.

Sangiorgi: "Oltre ai momenti più conosciuti, ovvero i singoli ‘Diamanti’ con Elisa e Jovanotti, ‘Fino al giorno nuovo’ con Fabri Fibra, la sanremese ‘Ricominciamo tutto’, le ultime due hit radiofoniche ‘Luna piena’ e ‘Marziani’, in ‘Free Love’ c’è tanta altra musica da scoprire, a cominciare da ‘Solo se sbagli’ con Tiziano Ferro o ‘Io direi di sì’ con Malika Ayane. Comunque, nonostante sia diventato da poco nuovamente papà, ho già da parte nuove canzoni perché l’arrivo del mio secondogenito Michele ha iniziato a farmi vivere emozioni che faranno parte di qualcosa".