
Cernobbio (Como), 19 luglio 2023 – “Ci siamo voluti” assicura Fiorella Mannoia parlando del sodalizio con Danilo Rea che domani li deposita sul palcoscenico sotto le stelle di Villa Erba a Cernobbio. "Quella di fare un tour assieme è una promessa che ci ripetevamo ormai da trent’anni. Ma stavolta abbiamo detto: ora o mai più".
“Luce” è uno spettacolo di musica e parole senza sovrastrutture.
Rea : "Mentre ci esibiamo, mi capita spesso di riflettere sul fatto che questo è un concerto ogni volta diverso; non migliore o peggiore di quello che l’ha preceduto, ma semplicemente diverso. Con una Fiorella sempre più jazz".
Mannoia : "Già, sera dopo sera Danilo mi sta “jazziggiando“. D’altronde lui non suona mai nello stesso modo e io cerco di fare lo stesso. Col repertorio che abbiamo, è una goduria".
Per questo vostro incontro avete scelto pure luoghi molto suggestivi.
Mannoia: "Visto che siamo circondati solo da candele accese, la scenografia è l’Italia".
Rea: "E la bellezza delle canzoni italiane".
L’interpretazione è rigore, il jazz improvvisazione. Due mondi che s’incontrano?
Rea: "È una cosa reciproca. Per me il divertimento ogni volta sta nel non sapere dove lei mi porterà. I nostri sono, infatti, due mondi apparentemente distanti che tanto distanti poi non sono"
Mannoia: "Io lo riporto dalle sue improvvisazioni alla struttura della forma canzone, ma gli vado anche dietro perché avere accanto un musicista di questo calibro non è mai la stessa cosa".
Ospiti?
Mannoia: "Anche se l’intesa è nostra, il palco è aperto. A Caracalla, ad esempio, c’era Amara in platea e l’ho fatta salire".
Quali sono i pezzi in cui vi ritrovate di più?
Mannoia: "Indubbiamente “Margherita“ perché è il brano che, grazie alla vittoria in tv di “Premiatissima“, mi ha aperto le porte della canzone. Proprio quel pezzo regalò a Danilo il tour del Q Concert con Rino Gaetano e Riccardo Cocciante. Un’altra canzone particolarmente cara è “O che sarà“, perché è quella che abbiamo condiviso di più sui palchi le volte che ci siamo incontrati".
Vista l’intimità dello show, per preservare la concentrazione del pubblico chiudereste pure voi i telefonini in una custodia come ha fatto Bob Dylan nei suoi concerti?
Mannoia: "Personalmente, no. La gente può fare quello che vuole. Mentre di solito nei miei concerti con la band vedo la gente riprendere, alzarsi, farsi i selfie mentre canto, in questo noto molto rispetto per l’emozione creata dall’incontro tra piano e voce".
Fiorella lei è pure maestro concertatore della Notte della Taranta.
Mannoia: "Quando sette anni fa Carmen Consoli mi ha invitata alla “sua“ edizione, il divertimento è stato tanto. Stavolta tocca a me. Spero di fare bene grazie anche all’aiuto di Carlo Di Francesco (suo percussionista e consorte - ndr). Nella musica pop le percussioni hanno un ruolo marginale, quindi, per un musicista come lui, arrangiare uno spettacolo altamente ritmico è stato come ritrovarsi nel mondo dei blocchi. L’opportunità di esprimersi, finalmente, come più gli piace".
Fra gli ospiti di questa edizione ci sarà pure Rea?
Mannoia: "Per ora non è previsto, ma mai dire mai".
Rea: "Quello che Fiorella mi ha fatto ascoltare in anteprima m’è piaciuto davvero tanto. E, se sarò libero, il 26 agosto ci sarò quantomeno ad applaudirla".