ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Federica Abbate, la svolta: "Amo scrivere per altri. Ma ora punto su di me"

Dopo i tanti testi da hit realizzati per Fedez, Marracash, Emma e altri colleghi la cantautrice pubblica il singolo “Tilt“: "Sentivo la necessità di cambiare". Anche Sanremo nel mirino: "Ho rifatto la gavetta, credo di esser pronta".

Federica Abbate, non solo autrice ma anche hitmaker e cantautrice

Federica Abbate, non solo autrice ma anche hitmaker e cantautrice

Essere o non essere. Per Federica Abbate questo non è più il problema. "Nonostante ami ancora tantissimo scrivere per gli altri, mi sto avviando verso un tipo di scrittura sempre più personale" ammette nello studio di “Soundcheck”, il format musicale disponibile pure sul sito web e sui social del nostro giornale, parlando di “Tilt”, il singolo che le cuce addosso i panni di cantautrice lasciando in un angolo per un attimo quelli di inesorabile “hitmaker” per uno stuolo di colleghi che va da Fedez a Baby K, da Francesca Michielin a Giusy Ferreri, Emma, Marracash, Elodie, Noemi, Mr. Rain, Carl Brave e cento altri ancora.

Tilt significa blocco. "Uscita dall’esperienza del mio primo album “Canzoni per gli altri“, mi sono chiesta cosa avrei voluto fare da grande; e sono andata in tilt, precipitando in un blackout creativo-emotivo che m’ha spinta a chiudermi in studio una ventina di giorni a scrivere per provare a catturare quel tipo di mood in una serie di canzoni".

Fra cui questa… "Il blackout ci confonde, facendoci sentire disarmati, impreparati alla necessità di cambiare. E la reazione è quella di provare a tenere assieme i pezzi in quello che nella canzone chiamo “equilibrio innaturale“. Alla fine, però, capisci che di innaturale c’è solo la paura del cambiamento perché la vita è fatta di tilt e sono quelli a proiettarci in avanti".

Una celebrata collega come Diane Warren una volta ha dichiarato di non avere avuto una gran vita sentimentale per il fatto di non essersi mai riuscita ad innamorare come le capita nelle canzoni. E a lei? "Ogni volta che scrivo una canzone mi sembra di aver cambiato il mondo perché si portano dietro un entusiasmo, un trasporto, che cambia il mio modo di guardarmi attorno. E cos’è che ti fa guardate il mondo con altri occhi? L’amore. Quindi, sì, quell’emozione così intensa e così breve, visto che dura un attimo e poi passa, la provo solo quando scrivo una canzone. Sia chiaro, però, che io ho una vita sentimentale normalissima".

Agli Oscar la Warren è arrivata in nomination 16 volte senza mai farcela. E l’unico incamerato è stato quello onorario. Lei ha un traguardo che continua a sfuggirle? "Ne ho un milione. Uno su tutti, il desiderio di salire sul palco di Sanremo a cantare una mia canzone dopo averne date tante ai colleghi che l’hanno fatto in questi anni. Nonostante i miei successi di autrice, infatti, come artista ho dovuto rifare tutta la gavetta e ora credo di essere pronta anche per un palco di quel tipo".

Nel caso, la serata del venerdì, quella riservata alle collaborazioni, con chi le piacerebbe condividerla? "Con Marra, perché è stato il primo a spalleggiarmi, a farmi capire che avevo una voce. Una persona veramente in gamba, forte, intelligente, che spacca".

Quest’anno all’Ariston era presente in forze, visto che ben sei canzoni portavano la sua firma (anzi 7, visto che era sua pure quella di Emis Killa, poi ritirato). Ce n’è una che l’ha sorpresa particolarmente? "Sono rimasta stupitissima da “Battito“ perché Federico (Fedez ndr) l’ha interpretata davvero bene. Ha portato sé stesso sul palco andando oltre ogni mia aspettativa".

Cosa ha fatto con i primi guadagni di questa attività? "Mi sono comprata casa, qui a Milano. Anche se il regalone me lo sono poi fatta anni dopo comprandomi una cascina alle porte della città dove vivo con tutti i miei cani, gatti, galli, colombi in un clima da vecchia fattoria".

Lei è una nipote d’arte, visto che suo zio Gaspare Gabriele Abbate è l’autore di “È l’uomo per me” di Mina e di altri successi. "Già, nel Dna qualcosa pulsa, ma io “Gabba“, come lo chiamavano, non l’ho mai conosciuto. Magari sarebbe stato contento di questa nipote che segue le sue orme".

A proposito, Mina per un certo periodo di tempo ha abitato sopra casa sua. "Questo lo dice mamma Rosa, non so con quanta attendibilità".

Top tre personale? "Penso che “Tilt“ sia atomica, una gran canzone. Ma amo pure “Mantieni il bacio“, scritta con Cheope, e “Ciclone“ che nella sua leggerezza mi piace un sacco".

Ha attorno qualcuno con un naso particolare per la “hit” che la conforta nelle scelte? "Assolutamente sì, un amico che si chiama Matteo Villardita e fa l’Uomo Ragno nelle corsie d’ospedale per alleviare le giornate dei piccoli ricoverati. Ha un fiuto tremendo e non sbaglia mai. Insomma, sono nelle mani di Spiderman”.