
Cristina D’Avena
Milano - Buongiorno, Principessa. Dei sogni. Cristina D’Avena torna a Milano domenica pomeriggio per presentare tra gli scaffali della Feltrinelli di piazza Duomo (ore 16.30) il suo ultimo volume illustrato per bambini “Il giardino delle fiabe”.
Dieci piccole avventure “che parlano di rispetto per il pianeta, per la natura e gli animali, ma che raccontano anche di amicizia e viaggi immaginari”. Cristina, una vita segnata a soli tre anni e mezzo, quando arrivò terza allo Zecchino d’Oro con l’epocale “Il valzer del moscerino” varando sul palco dell’Antoniano un cammino d’interprete per minori che le ha permesso d’incidere 743 brani (tra cui 392 sigle televisive) e di vendere, tra album e singoli, oltre 7 milioni di dischi. "Durante il lockdown mi sono sentita molto sola, perché la meraviglia del mio lavoro sta proprio nel contatto con gli altri e questo mi rende una persona che ha bisogno di sentirsi addosso l’amore della gente” spiega la cantante bolognese parlando di questa esperienza. “Così, per cercare un contatto, mi sono messa a scrivere per comunicare agli altri qualcosa di mio”.
Ne sono venute fuori dieci storie per bambini.
"Sono tutte storie legate all’amore, all’amicizia, all’ambiente che ho scritto di getto, senza pensare inizialmente di riunirle in un libro. Un modo per dire: ragazzi, ci sono e vi sto pensando".
In questo momento un libro di favole può essere anche una risposta alla guerra?
"I bambini sono la speranza perché con la loro candida ingenuità riescono a trovare sempre le soluzioni più semplici e più giuste. Quindi il significato di un libro così è quello di guardare avanti, di andare oltre la realtà senza lasciarci travolgere dalle ansie, dai timori, del momento".
Se ce la fai a sopravvivere, le bombe ti strappano l’infanzia.
"Quando mi chiedono cosa direi a quei bambini, rispondo: non lo so. Perché, in certe situazioni, non ce la fai proprio a trovare le parole per spiegargli il mondo dei grandi".
Sta lavorando al terzo capitolo di “Duets”?
"Quest’anno festeggio quarant’anni di sigle e col mio staff stiamo cercando di capire cosa fare. Comunque, di sorprese ce ne saranno parecchie".
Il duetto che si sogna la notte?
"Quello con Tiziano Ferro. Mi piacerebbe tantissimo che prendesse in considerazione il mio invito, soprattutto ora che è diventato papà".
Dove le piacerebbe festeggiare questi quarant’anni?
"Se non fossi claustrofobica, vorrei tanto volare in Giappone dove ci sono gli ‘store’ di tantissimi personaggi dei cartoni che ho cantato qui in Italia, a cominciare da Sailor Moon, Creamy, One Piece, David Gnomo. Penso che prima o poi mi farò coraggio e (magari con un bel sonnifero) lo farò".